“Equilibrio
dell’ecosistema intestinale e cefalee” Congresso
«Nutrizione Cibi ed Emicrania»
Roma 26 Settembre 2015 – IRCCS San Raffaele Pisana
Roma 26 Settembre 2015 – IRCCS San Raffaele Pisana
Dott.
Maurizio Salamone, biologo –resposabile scientifico Metagenics Italia srl
I rapporti intercorrenti tra l’ecosistema
intestinale e patologie complesse e disabilitanti come le cefalee non sono
ancora adeguatamente studiati.
L’equilibrio del sistema intestinale dipende da variabili non modificabili
(predisposizioni genetiche) e da variabili modificabili come dieta, attività
fisica e gestione dello stress.
Gli stili di vita
comprendono fattori modificabili che possono essere causa diretta o fattori
scatenanti di alcuni tipi di cefalea.
Un esempio è
costituito dall’uso di alcolici in grado di provocare cefalea secondaria da uso
di sostanza o da agire come trigger o fattore scatenante per una cefalea
primaria di tipo emicranico.
Per definizione
l’emicrania è una cefalea primaria quindi non esiste un rapporto causa/effetto
diretto con nessun alimento.
Molte sostanze di
origine alimentare possono tuttavia aumentare la probabilità che un soggetto
emicranico sviluppi un attacco nel breve periodo (solitamente <48 br="" ore="">
Sebbene alcuni fattori scatenanti siano stati ben descritti in studi
epidemiologici (per es., mestruazioni) e clinici (cioccolato e aspartame), il
legame causale nel singolo paziente può risultare difficile o non sempre
confermato. 48>
Il trattamento
farmacologico personalizzato, fatto dopo una corretta diagnosi è fondamentale
per affrontare efficacemente emicrania e altre cefalee. Talvolta però il
trattamento farmacologico, soprattutto in automedicazione, è abusato e crea problemi. In questo caso può
essere strategicamente vincente consigliare al paziente di focalizzare
l’attenzione sulle modifiche dello stile di vita e nel contempo limitare
l’overuse
L’Attacco
emicranico viene preceduto da una serie di prodromi di tipo neuropsichiatrico e
sistemico.
Semplici
accorgimenti legati allo stile di vita possono essere di grande aiuto.
-
Evita
digiuni e non saltare i pasti
-
Evita
alimenti trigger (fattori scatenanti)
-
Svolgi
attività fisica regolare
-
Evita
l’abuso di farmaci, alcol, caffè
-
Inizia
una pratica per gestire lo stress
-
Assicurati
di dormire bene e a sufficienza
-
Bevi
acqua a sufficienza
-
Integra
la dieta con nutraceutici di qualità
Nella lista seguente troviamo i principali
alimenti in grado di agire DIRETTAMENTE come fattori scatenanti per un attacco
emicranico, ma l’oggetto della mia presentazione è di mettere in evidenza come
l’ecosistema intestinale può influenzare le cefalee mediando gli input
ambientali.
Fonti di
Instamina à Liberazione di NO
-
Frutti
di Mare
Fonti di
Tiramina à Liberazione di CGRP
-
Vino
rosso
-
Formaggi
stagionati
-
Pesci
affumicati
-
Fichi
-
Fagioli
-
Agrumi
-
Avocado
-
Banane
-
Cipolle
Nitriti/Nitrati
à
Liberazione di NO
-
Insaccati,
vino
Fonti di Acidi
grassi proinfiammatori à
Aumento infiammazione
-
Noci
e nocciole
I Dati in
letteratura per il glutammato sono
contrastanti. Una recente metanalisi sembra escluderlo come trigger ma le
frequenti segnalazioni di cefalee associate all’assunzione di glutammato, che
si accompagnano anche a sintomi non classici dell’attacco emicranico sembrano
posizionarlo come causa scatenante di cefalea secondaria all’uso di sostanze.
Il cioccolato sembra correlarsi all’emicrania non come causa scatenante bensì come un desiderio di alimenti frequente nelle fasi prodromiche dell’attacco.
Il cioccolato sembra correlarsi all’emicrania non come causa scatenante bensì come un desiderio di alimenti frequente nelle fasi prodromiche dell’attacco.
La moderna
medicina funzionale adotta un approccio ecosistemico in grado di spiegare
meglio il funzionamento e le connessioni reciproche dei principali sistemi
funzionali dell’organismo. L’ecosistema intestinale è uno di questi.
I sistemi
omeostatici si influenzano a vicenda in maniera rilevante.
Vediamo adesso quali sono le componenti funzionali dell’’ecosistema intestinale e come questi componenti possano condizionare la salute intestinale e generale.
Cominciamo dal microbiota intestinale che ospita non solo batteri ma anche funghi e virus.
Vediamo adesso quali sono le componenti funzionali dell’’ecosistema intestinale e come questi componenti possano condizionare la salute intestinale e generale.
Cominciamo dal microbiota intestinale che ospita non solo batteri ma anche funghi e virus.
Il microbiota che
ospitiamo nell’intestino possiede 3,5 milioni di geni codificanti.
L’azione biologica sull’ospite della maggior parte dei metaboliti simbionti non è ancora stata studiata.
L’azione dei nutrienti, delle sostanze bioattive, dei farmaci, delle tossine batteriche, delle sostanze chimiche ambientali sul nostro ecosistema intestinale viene comunicata al nostro cervello cefalico attraverso il cosiddetto asse intestino cervello.
L’azione biologica sull’ospite della maggior parte dei metaboliti simbionti non è ancora stata studiata.
L’azione dei nutrienti, delle sostanze bioattive, dei farmaci, delle tossine batteriche, delle sostanze chimiche ambientali sul nostro ecosistema intestinale viene comunicata al nostro cervello cefalico attraverso il cosiddetto asse intestino cervello.
La comunicazione
è bidirezionale ed in grado di
influenzare il nostro umore, senso di benessere, reattività agli stimoli
dolorosi. E il microbiota compare adesso come una componente attiva dell’asse
intestino cervello.
I rapporti
«diplomatici e di scambio» con l’esterno (che è dentro di noi) sono gestiti
dalle barriere come quella intestinale, la barriera ematoencefalica e la cute.
Le barriere
instaurano una permeabilità selettiva che favorisce il passaggio di alcune
sostanze bloccando invece l’ingresso di patogeni e grosse molecole con capacità
antigenica. L’importanza della permeabilità intestinale è stata per molto tempo
sottovalutata fino a quando il Prof. Alessio Fasano ha scoperto alcune proteine
costituenti delle giunzioni serrate e ha posto le basi per la comprensione dei
meccanismi di regolazione della permeabilità intestinale. Adesso eminenti
gastroenterologi la considerano un
obiettivo terapeutico prioritario e
indispensabile per il progresso della gastroenterologia (Prof. Antoio
Gasbarrini 2014).
La
disregolazione della permeabilità intestinale può originarsi da uno o più dei
livelli funzionali.
Un esempio
di attività disregolante è quella svolta
delle terapie antibiotiche sui batteri del lume intestinale. Gli effetti
disbiotici di un trattamento si possono constatare anche dopo settimane dalla
conclusione del trattamento
I nutrienti
esercitano un effetto importante di regolazione nei confronti dei livelli funzionali
dell’ecosistema intestinale agendo su: produzione di muco, integrità degli
enterociti, qualità del sistema giunzionale e infine sull’equilibrio del
microbiota.
Gran parte della
disinformazione osservabile oggi in campo nutrizionale deriva dall’ignoranza
sul ruolo dei nutrienti.
Il ruolo di fonte energetica (aspetto quantitativo) degli alimenti e la proporzione tra i macronutrienti che compongono la dieta sembrano essere per molti l’unico oggetto di attenzione.
Il ruolo di fonte energetica (aspetto quantitativo) degli alimenti e la proporzione tra i macronutrienti che compongono la dieta sembrano essere per molti l’unico oggetto di attenzione.
L’essere umano
non è una bomba calorica ma un complesso sistema biologico in cui i nutrienti sono anche
-
Elementi
di costruzione per la biosintesi cellulare e tissutale
-
Elementi
in grado di modulare il metabolismo e l’omeostasi sistemica agendo da segnali
biologici
-
Segnali
epigenetici in grado di accendere e spegnere fino a migliaia di geni
contemporaneamente (è il caso della vitamina D).
Vanno inoltre
considerati gli effetti dei nutrienti sugli organismi simbionti.
Alcuni
micronutrienti sono stati oggetto di studio nella prevenzione ed il trattamento
di emicrania e cefalea sia a dosaggi fisiologici che ad alti dosaggi.
Tra questi le
sostanze appartenenti al gruppo eterogeneo
delle Vitamine B.
Queste sostanze
essenziali, che devono essere introdotte con la dieta, sono anche prodotte dal
microbiota e sono implicate in numerosi processi legati alla salute GI e del
sistema nervoso (produzione energetica cellulare, cofattori nella sintesi dei
neurotrasmettitori).
La B1, B2, B6, B9
e B12 sono ampiamente utilizzate in ambito neurologico.
La vit b 2 figura tra le sostanze
utilizzate nella profilassi dell’emicrania con livello di raccomandazione III o
IV
Riboflavina (400 mg) Livello di evidenza B; Forza scientifica dell’evidenza ++; Valutazione clinica +; Eventi avversi rari, non gravi; Livello di raccomandazione III.**
Riboflavina (400 mg) Livello di evidenza B; Forza scientifica dell’evidenza ++; Valutazione clinica +; Eventi avversi rari, non gravi; Livello di raccomandazione III.**
E’ preferibile
utilizzare le forme attive delle Vit. B come ad esempio il 5MTIF piuttosto che
l’acido folico. La forma metilata della cobalamina al posto della
cianocobalamina; Le forme fosfate di piridossina e riboflavina.
Le forme attive sono: fisiologiche, più biodisponibili e meglio tollerate ad alti dosaggi (es. piridossal fosfato vs. piridossina)
Le forme attive sono: fisiologiche, più biodisponibili e meglio tollerate ad alti dosaggi (es. piridossal fosfato vs. piridossina)
Il magnesio è un
minerale cofattore di 350 enzimi la cui carenza molto frequente.
Il magnesio modula l’eccitabilità neuromuscolare, la produzione di neurotrasmenttitori, la produzione di energia e il mantenimento dell’equilibrio ionico di membrana. Il magnesio è un importante modulatore dei recettori NMDA.
L’utilizzo di forme inorganiche determina diarrea alle dosi clinicamente efficaci.
Le forme a maggiore tollerabilità sono i chelati, il glicerofosfato. A seguire altre forme organiche come pidolato e citrato.
Le forme inorganiche come cloruri, ossidi, idrossidi e carbonati superano il 40-70% di effetti indesiderati gastrointestinali.
Il magnesio modula l’eccitabilità neuromuscolare, la produzione di neurotrasmenttitori, la produzione di energia e il mantenimento dell’equilibrio ionico di membrana. Il magnesio è un importante modulatore dei recettori NMDA.
L’utilizzo di forme inorganiche determina diarrea alle dosi clinicamente efficaci.
Le forme a maggiore tollerabilità sono i chelati, il glicerofosfato. A seguire altre forme organiche come pidolato e citrato.
Le forme inorganiche come cloruri, ossidi, idrossidi e carbonati superano il 40-70% di effetti indesiderati gastrointestinali.
Oltre ai
nutrienti veri e propri ci sono numerose sostanze (la maggior parte delle quali
sono estratti vegetali) in grado di esercitare un’azione biologica di tipo
regolatoria (segnale metabolico), epigenetico, o di modulare l’attività e
l’espressione metabolica del microbiota.
Tra queste
sostanze possiamo ricordare i probiotici: organismi vivi e vitali che se
forniti in concentrazioni sufficienti sono in grado di superare l’attacco degli
acidi gastrici, colonizzare temporaneamente l’intestino ed infine esercitare un
ruolo positivo sull’ospite (1).
(1)Definizione del Ministero della salute Italiano- Linee guida italiane sui probiotici (Maggio 2012)
(1)Definizione del Ministero della salute Italiano- Linee guida italiane sui probiotici (Maggio 2012)
Da un punto di vista generale, sulla base della recente letteratura, si
può ritenere che la quantità sufficiente per ottenere una
temporanea colonizzazione sia di almeno 109
miliardi di cellule vive per giorno e per persona adulta. Gli effetti dei probiotici sono ceppo
dipendenti e gli effetti di un ceppo non possono estere estesi ad altri.
Le fibre solubili giocano un ruolo importantissimo nell’equilibrio
dell’ecosistema intestinale.
Gli acidi grassi a catena corta (SCFA) prodotti dalla digestione batterica nutrono gli enterociti della mucosa intestinale favorendo la regolarità del transito ed un buon trofismo del microbiota.
Gli acidi grassi a catena corta (SCFA) prodotti dalla digestione batterica nutrono gli enterociti della mucosa intestinale favorendo la regolarità del transito ed un buon trofismo del microbiota.
La glutammina è in grado di modulare la permeabilità intestinale e
contribuire alla riparazione delle microlesioni tissutali. La glutammina non agisce come trigger nell’emicrania e in altri tipi
di cefalee.
Il possibile utilizzo dello zenzero nei pazienti emicranici è legato
alla sua attività anti emetica e moderatamente antinfiammatoria
L’approccio funzionale alla salute intestinale e generale prevede
un’attenzione al controllo dell’infiammazione per prevenire e contrastare la
cronicizzazione di livelli infiammatori patologici.
Gli acidi grassi omega 3 sono considerati degli antinfiammatori
naturali in grado di garantire, attraverso il controllo della fluidità di
membrana, anche una corretta trasmissione dei segnali nervosi e neurochimici.
Il meccanismo d’azione principale è quello di inibire le PG
proinfiammatorie e di promuovere PG antinfiammatorie.
La Curcuma è la sostanza naturale più studiata in assoluto in ogni
campo della salute umana con oltre 7000 studi clinici negli ultimi 5 anni.Il rizoma
contiene il 5% di curcuminoidi di cui la curcumina è il principale, oltre a
interessanti oli essenziali.
Le moderne tecniche produttive hanno permesso di ottenere prodotti ad
alta biodisponibilità, idrosolubili ed ad alta attività biologica.
Le forme solubilizzate o micellari arrivano a garantire una
biodisponibilità di 1350 volte rispetto alla curcuma in polvere e permettono
anche una buona compliance.
Gli enzimi digestivi sono una soluzione spesso sottovalutata per
aiutare la digestione in maniera naturale. Le nuove formulazioni di origine
fungina funzionano già nello stomaco e digeriscono proteine carboidrati e
grassi abbassando il potere antigenico degli alimenti.
Il fegato, attraverso la sua
funzione di centrale di controllo metabolico e con l’azione detossicante, è un
importante mediatore nella comunicazione chimica tra i 2 cervelli.
Il fegato è anche la prima vittima di un intestino iperpermeabile.
Il fegato è anche la prima vittima di un intestino iperpermeabile.
Un intervento nutraceutico integrativo per la salute del fegato
comprende un approccio metabolico, un approccio citoprotettivo nei confronti
dell’epatocita e un approccio portale che mira ridurre il carico in arrivo al
fegato. Sostanze molto efficaci sono la silimarina e la cinarina, i cofattori
degli enzimi di detossicazione e gli elementi di coniugazione come la colina e
il NAC
Riassumendo possiamo affermare con certezza che:
1) Occorre una maggiore attenzione ai fattori modificabili degli stili di vita
2) Il cibo può essere nemico o ALLEATO nella lotta a emicranie e cefalee
3) Una integrazione di qualità con nutrienti e sostanze bioattive può favorire l’equilibrio dell’ecosistema intestinale e favorire la salute generale.
1) Occorre una maggiore attenzione ai fattori modificabili degli stili di vita
2) Il cibo può essere nemico o ALLEATO nella lotta a emicranie e cefalee
3) Una integrazione di qualità con nutrienti e sostanze bioattive può favorire l’equilibrio dell’ecosistema intestinale e favorire la salute generale.