Nell'area prospicente la chiesa di Tempio ad Ormelle (TV) sono ancora visibili i resti di un'ampia vasca collegata con il fiume dove venivano allevati i gamberi rossi d'acqua dolce, entrati poi nella tradizione culinaria locale.
La regola di questi monaci-guerrieri, scritta da San Bernardo da Chiaravalle prevedeva il consumo dregolare di pesce e crostacei eccetto i venerdì del periodo pasquale e durante la settimana santa. Ma il colorato crostaceo compariva nei banchetti domenicali e della Pasqua. Il valore nutritivo del gambero rosso, accompagnato ad un gradevole gusto, non deve essere sfuggito agli antichi Templari, che hanno anche accostato all’animale un importante carico simbolico. Questo è confermato dagli affreschi del Tempio di Ormelle (Tv) e della quattrocentesca chiesa di San Giorgio a San Polo di Piave, dove il gambero compare sul desco pasquale insieme all’agnello e al vino rosso.
Il simbolo del gambero rosso si confonde spesso con quello del granchio e dell’aragosta, millenari ed ubiquitari emblemi del solstizio d’estate e del mondo delle acque. Persino nell’astrologia indiana il gambero/granchio è simbolo del cancro.
Interessante anche il ruolo di guardiano della caverna cosmica che il gambero/granchio assume presso alcune popolazioni della Tailandia; in questo caso l’animale ha un ruolo propiziatorio ed il sognarlo predice l’avverarsi dei propri sogni e desideri. Il camminare all’indietro del gambero viene visto in ambito iniziatico come una “riscrittura del passato”; l’adepto rivive gli eventi della sua vita divorando le passioni e le illusioni che lo hanno condizionato fino al suo nuovo inizio.
Come il gambero, l’iniziato cammina all’incontrario (ma senza guardarsi indietro) rielaborando la sua storia personale attraverso le percezioni ed il giudizio liberate dal velo dell’illusione fino a “ritornare bambino”. Questa purezza ritrovata è una nuova incarnazione. Rappresenta la discesa del principio solare nella manifestazione fino in fondo alle acque dove la materia lunare è pronta a fornire alimento alla samsarica ruota delle nascite.
L’uomo rinato è come la carne candida del gambero che viene liberata solo dalla rottura del duro carapace delle passioni terrene. Non prima però di essere passato dalla passione della brace o della bollitura.
Per queste caratteristiche il gambero rosso merita un posto sulla tavola pasquale essendo il corrispettivo acquatico dell’agnello e viene degnamente incluso come simbolo del Cristo nel “Bestiario di Cristo” di Louis Charbonneau-Lassay.
Dal punto di vista nutrizionale il gambero è un ottimo alimento ingiustamente etichettato come “pericoloso” per il suo alto contenuto di colesterolo. I 100mg di colesterolo per 100g di peso fresco sono molti in percentuale ma perfettamente compatibili con una dieta varia e bilanciata. Non raccomandiamo certo una dieta ricca di crostacei a chi ha una ipercolesterolemia familiare ma possiamo certamente escludere che un consumo occasionale di crostacei possa essere dannoso per la salute. Quanto al valore calorico siamo intorno alle 70 kcalorie per 100 g. Tra i micronutrienti troviamo un buon apporto di Zinco e Selenio che possono essere utili per sostenere le difese immunitarie.
I crostacei hanno anche una discreta fama di "cibi afrodisiaci" anche se nessuna evidenza scientifica è in grado di sostenere tale ipotesi.
Sicuramente sono alimenti molto "fisici" visto che vengono comunemente sbucciati e mangiati con le mani. Questo ha sicuramente richiamato, non solo nella mente degli antichi, altri tipi di pasti egualmente succulenti e desiderabili.
Per quelli che guardano il cielo di notte, ove sia possibile, faccio presente che lontano lontano esiste una nebulosa detta "Gambero". Le sue infinite distese di gas stellare costituiscono un fenomenale "incubatore" di stelle.
Forse un giorno 6000 anni luce saranno una distanza percorribile dall'uomo ma per adesso possiamo soltanto ammirare questa distesa di gas poco luminosa scrutando nella costellazione dello Scorpione, non a caso un segno d'acqua.