November 12, 2008
Campagna Nazionale per la Diagnosi e la Cura di Emorroidi e Stipsi
In programma dal 10 al 14 novembre 2008, l’iniziativa prevede la possibilità, per tutti coloro che soffrono di forme più o meno gravi di stipsi e di disturbi emorroidari, di sottoporsi ad una visita specialistica gratuita in oltre 100 centri specializzati in tutta Italia tra ospedali, cliniche e studi medici.
Per ricevere informazioni sul centro più vicino cui rivolgersi per la prenotazione della visita gratuita è possibile telefonare al Numero Verde 800.126.731
La stitichezza colpisce in vario grado oltre 4 milioni di Italiani (le donne 3 volte più degli uomini).
Numeri simili per i disturbi emorroidari.
La Diagnosi e la Visita La maggior parte dei pazienti colpiti da stitichezza cronica è convinta che non ci sia una soluzione ai propri problemi e raramente consulta uno specialista. I medici di famiglia vedono ogni giorno 2 o 3 pazienti affetti da disbiosi intestinale, sindrome da malassorbimento intestinale, stipsi croniche ma spesso non suggeriscono protocolli adeguati per risolvere i problemi alla causa.
Guarire è possibile invece, e numerosi specialisti dovrebbero essere in grado di suggerire le adeguate misure dietetiche, di stile di vita, e terapeutiche per far fronte al problema.
Il colon-proctologo, il gastroenterologo, l'internista sono gli specialisti di elezione per questo tipo di patologie. Anche gli Osteopati si occupano con successo di problematiche viscerali e sono in grado di fornire ai pazienti un approccio meno aggressivo rispetto alla medicina tradizionale.
L’ecosistema intestinale
E' vitale per la salute dell’uomo [1] ed è composto dalla mucosa e dalla microflora intestinale.
Gli organismi presenti all'interno del nostro intestino sono diverse centinaia di specie diverse appartenenti al gruppo dei batteri, dei virus, dei miceti.
Questi organismi interagiscono moltissimo con le cellule della parete intestinale, alcune volte con un esito favorevole alla nostra salute, altre volte provocando o esacerbando patologie.
La composizione e gli scambi energetici che avvengono nel nostro intestino sono il frutto di complessi equilibri fisico-chimici.
Noi possiamo intervenire per restaurare un equilibrio favorevole alla nostra salute attraverso la somministrazione probiotici e prebiotici [2]. Questi ultimi sono stati concettualizzati nel 1995 da M. Roberfroid e da G. Gibson [3].
Questi autori definiscono i prebiotici come "ingredienti alimentari non digeribili e benefici per l'ospite grazie alla stimolazione selettiva della crescita e/o dell'attività di uno o di un numero limitato di specie batteriche già presenti nel colon, dimostrando anche un miglioramento della salute dell’ospite” [3]. I fructani, costituiti da fruttosio polimerizzato, non sono digeribili dagli enzimi umani ma grazie alla fructosidase dei batteri intestinali endogeni chiamati bifido batteri.
Questi utilizzano i fructani come fonte energetica [4].
Questi polimeri di fruttosio sono prodotti in abbondanza da alcune piante della famiglia delle Asteraceae che possiedono l’enzima fructosiltransferasi in grado di sintetizzarli. Fanno parte di questa famiglia il dente di leone (Taraxacum officinale), il topinambour (Helianthus tuberosus), il carciofo (Cynara scolimus) e la cicoria (Cichorium intybus) [5]. L’inulina, polimero di fruttosio proveniente dalle radici di cicoria, rappresenta la fonte maggiore di prebiotici utilizzati oggi per l’alimentazione umana [6].
Secondo i dati sperimentali attuali, ottenuti sull'animale e sull'uomo, gli oligosaccaridi alimentari (le catene più corte d'inulina sono notoriamente chiamate oligofuttosio) e "intervengono nella fisiologia dei vari tipi cellulari intestinali (produzione di mucine, divisione cellulare, funzione delle cellule immunitarie, trasporto ionico) e anche all’esterno del tratto gastro-intestinale (sintesi ormonale, metabolismo dei lipidi e degli idrati di carbonio)” [7]. Il loro apporto nell’alimentazione è favorevole all’ecosistema intestinale il cui equilibrio e funzionamento sono messi a dura prova da abitudini alimentari scorrette. Numerosi studi sottolineano un legame fra ecosistema intestinale squilibrato e alcune patologie o funzioni biologiche come:
- l’interazione fra sistema immunitario e batteri patogeni [8] - alcune malattie intestinali infiammatorie, quali il morbo di Crohn e la recto-colite ulcero emorragica [9]
- la regolarità del transito intestinale [10]
- la steatoepatite (fegato grasso) [11]
- l’equilibrio lipidico nei soggetti dislipemici e obesi [12] – la funzione endocrina intestinale nei meccanismi di sazietà relativamente a certi ormoni digestivi come il GLP-1 intestinale e la grelina gastrica [13].
- l’assorbimento intestinale del magnesio e del calcio [14], [15] – l’espressione della proteina ciclo-ossigenasi 2 (COX-2) che favorisce le reazioni infiammatorie [16].
1. Ouwehand, A.C., et al., Prebiotics and other microbial substrates for gut functionality. Curr Opin Biotechnol, 2005. 16(2): p. 212-7.
2. Tannock, G.W., Molecular methods for exploring the intestinal ecosystem. Br J Nutr, 2002. 87 Suppl 2: p. S199-201.
3. Gibson, G.R. and M.B. Roberfroid, Dietary modulation of the human colonic microbiota: introducing the concept of prebiotics. J Nutr, 1995. 125(6): p. 1401-12.
4. Ritsema, T. and S. Smeekens, Fructans: beneficial for plants and humans. Curr Opin Plant Biol, 2003. 6(3): p. 223-30.
5. Van den Ende, W., et al., Cloning, developmental, and tissue-specific expression of sucrose:sucrose 1-fructosyl transferase from Taraxacum officinale. Fructan localization in roots. Plant Physiol, 2000. 123(1): p. 71-80.
6. Stevens, C.V., A. Meriggi, and K. Booten, Chemical modification of inulin, a valuable renewable resource, and its industrial applications. Biomacromolecules, 2001. 2(1): p. 1-16.
7. Delzenne, N.M., Oligosaccharides: state of the art. Proc Nutr Soc, 2003. 62(1): p. 177-82.
8. Manning, T.S. and G.R. Gibson, Microbial-gut interactions in health and disease. Prebiotics. Best Pract Res Clin Gastroenterol, 2004. 18(2): p. 287-98.
9. Guarner, F., Microecology as a target for therapeutic intervention in inflammatory bowel disease. IDrugs, 2003. 6(9): p. 868-73.
10. Tokunaga, T., Novel physiological function of fructooligosaccharides. Biofactors, 2004. 21(1-4): p. 89-94.
11. Daubioul, C.A., et al., Effects of oligofructose on glucose and lipid metabolism in patients with nonalcoholic steatohepatitis: results of a pilot study. Eur J Clin Nutr, 2005.
12. Balcazar-Munoz, B.R., E. Martinez-Abundis, and M. Gonzalez-Ortiz, [Effect of oral inulin administration on lipid profile and insulin sensitivity in subjects with obesity and dyslipidemia]. Rev Med Chil, 2003. 131(6): p. 597-604.
13. Cani, P.D., C. Dewever, and N.M. Delzenne, Inulin-type fructans modulate gastrointestinal peptides involved in appetite regulation (glucagon- like peptide-1 and ghrelin) in rats. Br J Nutr, 2004. 92(3): p. 521-6.
14. Coudray, C., C. Demigne, and Y. Rayssiguier, Effects of dietary fibers on magnesium absorption in animals and humans. J Nutr, 2003. 133(1): p. 1-4.
15. Roberfroid, M.B., J. Cumps, and J.P. Devogelaer, Dietary chicory inulin increases whole-body bone mineral density in growing male rats. J Nutr, 2002. 132(12): p. 3599-602.
16. Cavin, C., et al., Inhibition of the expression and activity of cyclooxygenase-2 by chicory extract. Biochem Biophys Res Commun, 2005. 327(3): p. 742-9.
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