In questo periodo di accertata, documentata, certificata recessione economica fanno capolino idee strampalate e posizioni schizofreniche anche da parte di membri delle istituzioni.
Considero discutibili tutti gli inviti a "comprare italiano" tanto quanto le proteste dei lavoratori inglesi contro i nostri 300 tecnici.
Ma è ovvio che la democrazia e la tolleranza funzionano meglio se tutti hanno la pancia piena.
E' il bisogno che mette alla prova i nostri valori!
Per cui ritengo inaccettabili le parole del presidente Napolitano quando afferma che la tutela dell'ambiente è un lusso che non si può mantenere nei periodi di crisi....
Quello che bisogna cambiare è il modello di sviluppo!
Non si può chiedere a un co.co.co di consumare di più né agli italiani di cambiare l'auto ogni anno solo per mantenere un modello di provata inefficacia.
Una possibile soluzione alla crisi economica non è certo quella dei finanziamenti alla Fiat ma un piano di sviluppo fortemente attento all'ambiente, con sviluppo delle fonti di energia rinnovabile, e l'incubazione di migliaia di piccole aziende fondate su Innovazione, Creatività e voglia di lavorare.
Ogni singolo individuo dovrà rendersi conto che non è più possibile mantenere tenori di vita basati sullo spreco e soprattutto dovrà capire che
COLLABORAZIONE E' MEGLIO DI COMPETIZIONE
I modelli comportamentali che mirano al successo personale, dovrebbero essere superati da modelli in cui vince il gruppo.
La vittoria non sarà nei confronti di un gruppo concorrente (sarebbe solo un modo per spostare il problema) ma nei confronti di una sfida, come la povertà, le malattie, il disagio sociale.
Il Networking è esploso in Italia grazie a Facebook e ha di buono il fatto che è diventato immediatamente fucina di sperimentazione sociale.
Nei calderoni dell'arcipelago di gruppi, nati in una notte e subito popolati di migliaia di profili, si confezionano modelli di interazione che porteranno i frutti in tempi molto brevi.
Perchè nell'era del web 5 anni equivalgono a qualche generazione di un tempo.
Non penso che Facebook sia la Killer Application dei Social Network del futuro, perchè è ancora un ambiente poco adatto alla creazione e gestione di contenuti, ma ha sicuramente aperto le porte ad un modo diverso di fare relazione.
Il social networking, così poco compreso da giornalisti antidiluviani e persino da moltissimi utenti attivi è aperto al MODELLO COLLABORATIVO più di quanto lo sia mai stato uno strumento sociale o media in passato.
Sono molto curioso di vedere cosa succederà nei prossimi 2 o 3 anni.
Da una parte si schierano gli orsi con il loro modello predatorio di Maslowviana memoria
*apro una parentesi- ho sempre odiato la scala dei bisogni di Maslow perchè è valida solo in un modello di società occidentale a basso livello di coscienza e responsabilità individuale.
Nessuno ha mai obbiettato che: "Chi è saldo sui propri principi non antepone i bisogni fisici a quelli superiori ? Eppure abbiamo anche qualche esempio illustre, come Gesù, Gandhi,
dall' altra i tori che propongono un modello basato su Sviluppo sostenibile, ridimensionamento dei consumi, energie pulite, responsabilità individuale e atteggiamento collaborativo.
E' ovvio che il processo richiederà alcune generazioni ma presto potremo vedere qualche segno interessante.
Gli orsi hanno già cominciato a rumoreggiare incitando al protezionismo, all'odio razziale con il risultato di aumentare fenomeni di violenza assolutamente disumana.
Vedo una risposta dei tori proprio nel dilagare dei Social Networks. Sento parlare sempre pià spesso di Innovazione, Creatività. Qualità al posto di quantità.
Qualcuno propone di cominciare a riparare le cose al posto di sostituirle...
So bene che nessuno arriverà alla fine di questo articolo.
Le statistiche parlano di una permanenza media di 1,3 min sul blog. Giusto il tempo di leggere il titolo e controllare se c'è qualche immagine. Ma stavolta non cedo. Niente concessioni alla grafica, neanche una sottolineatura o una parola in rosso....
Solo idee che si dipanano come da una matassa per essere condivise con chi ha voglia di leggerle
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