E’ stato pubblicato sul sito della SINU il documento
di sintesi prefinale dei nuovi LARN.
Questo documento non contiene una definizione di nutriente
sebbene questa definizione possa essere ricostruita da considerazioni presenti
all’interno del documento.
Presenteremo di seguito alcune riflessioni personali che ci
auguriamo possano stimolare una lettura più meditativa del documento nuovi LARN.
Una prima riflessione deve essere fatta sul concetto di
nutriente in relazione all’alimento che lo contiene. Sappiamo infatti che
alcuni nutrienti sembrano perdere alcune caratteristiche o attributi nutritivi
se isolati dall’alimento di provenienza.
I processi di trasformazione, conservazione e cottura degli alimenti modificano in maniera importante il valore nutritivo degli alimenti.
I processi di trasformazione, conservazione e cottura degli alimenti modificano in maniera importante il valore nutritivo degli alimenti.
Occorre quindi considerare i nutrienti non come elementi
indipendenti dal substrato di provenienza ma come facenti parte di un sistema
complesso “l’alimento”.
Fatta questa premessa passiamo ad esaminare quali attributi
debba possedere un nutriente per potersi definire tale:
- POTERE ENERGETICO (Ovvero la capacità di apportare kilocalorie)
- CARENZE DOCUMENTATE (L’assenza dalla dieta del nutriente porta
danni documentati per la salute)
- RUOLO METABOLICO FISIOLOGICO (Il nutriente è inserito in un
processo biologico fisiologicamente presente nell’organismo umano con un ruolo
plastico, regolatorio, co-fattoriale)
- RUOLO METABOLICO ECOSISTEMICO (Il nutriente svolge un ruolo
costitutivo o regolatorio nei confronti del microbioma intestinale o modifica
l’azione di sostanze tossiche su un processo metabolico fisiologico)
- RUOLO METABOLICO NUTRIGENOMICO (Il nutriente è in grado di
modificare l’espressione di uno o più geni attivando quelli protettivi o
limitando l’espressione di quelli potenzialmente dannosi)
- EFFETTI PROTETTIVI NEI CONFRONTI DI PATOLOGIE
CRONICO-DEGENERATIVE (Si tratta di nutrienti appartenenti ad una delle classi
sopra elencate che possono svolgere un ruolo positivo per la salute)
- INTOSSICANTE (Si tratta di una sostanza abitualmente consumata
che non ha un ruolo metabolico fisiologico ma è in grado di produrre
conseguenze negative per la salute. In alcuni casi possono essere presenti
anche effetti positivi per la salute).
Verso un approccio ECOSISTEMICO della Nutrizione basata sull’evidenza
L’essere umano è in profondo rapporto con l’ambiente esterno
e con il microbioma intestinale (anch’esso considerabile come ‘esterno’). Alcune sostanze presenti negli alimenti
possono modificare gli scambi di materia o energia tra l’organismo umano e
l’ambiente esterno/interno.
Questo le rende eleggibili come “nutrienti ecosistemici”.
E’ il caso delle fibre solubili come l’inulina presente nei
carciofi e nella cicoria. I batteri della flora intestinale rompono le fibre di
inulina producono acidi grassi a catena corta che nutrono gli enterociti e
svolgono un ruolo regolatorio ecosistemico.
Massimo valore di nutriente ecosistemico ha l’acqua.
Sappiamo infatti che oltre al ruolo di sostegno di ogni processo metabolico umano,
l’acqua ha anche un importante ruolo di regolazione dei flussi di materia ed
energia all’interno del microbioma intestinale.
Un altro esempio di nutrienti ecosistemici ci è dato dalle
sostanze che aiutano a riparare i danni del DNA o che, chelando i metalli
pesanti, possono proteggerci sostanze tossiche presenti nell’ambiente.
Verso un approccio NUTRIGENOMICO della Nutrizione basata sull’evidenza
I nuovi LARN introducono il concetto di sostanze bioattive
specificando che si tratta di sostanze prive di un ruolo metabolico fisiologico
ma che potrebbero esercitare un ruolo positivo per la salute.
Questo ruolo può essere semplicemente metabolico o anche
nutrigenomico. Nel primo caso la sostanza può agire su un enzima o su una via
metabolica attivandola o deprimendola.
Nel secondo caso la sostanza nutritiva agisce
sull’espressione genica promuovendo la trascrizione proteica. Un esempio del
secondo tipo viene dalla Vitamina D e dagli acidi grassi poli insaturi
PUFA.
I tempi sono maturi per inserire il concetto di sostanza
Nutrigenomicamente attiva nella definizione di nutriente.
INTOSSICANTE
L’attributo di intossicante deve essere preso in considerazione perché
alcune sostanze normalmente presenti nell’alimentazione umana posseggono anche
o esclusivamente un’azione intossicante e attivatore di dipendenze.
E’ il caso dell’etanolo, che entra a pieno titolo tra i
nutrienti in quanto fornisce energia. Ma si tratta di calorie “vuote” prive di
vero valore nutritivo.
I nuovi LARN specificano che “è una molecola potenzialmente
tossica per l’organismo d’elevata pericolosità sociale, che può causare, nel
caso di abuso, importanti danni organici…etc”
Certe sostanze, come il Fluoro, accompagnano a dimostrati
effetti positivi (sulla prevenzione delle carie) anche potenziali effetti
dannosi per il sistema nervoso.
COMPOSTI BIOFUNZIONALI O PHYTOCHEMICALS O
SOSTANZE BIOATTIVE
I nuovi Larn proporranno riflessioni su sostanze comunemente
assunte con la dieta, con effetti positivi per la salute ma non considerati
nutrienti in senso classico.
Forse sarebbe il caso di rivedere il concetto di nutriente
spostando il senso della parola dalla quantità verso la qualità-
Leggiamo nel documento riassuntivo (versione pre-finale)
“Queste sostanze provengono da ortaggi, frutta legumi ed
alcune bevande. Per queste sostanze non è ancora possibile indicare livelli di
assunzione per la popolazione.”
Ci si limita a suggerire una dieta varia ed equilibrata.
Forse bisognerebbe riflettere più a fondo su questo
argomento come si è fatto per gli zuccheri.
Si potrebbe indicare alcune fonti o alimenti da preferire.
E il caso delle brassicacee come broccoli, cavolfiori e
biete, il cui effetto positivo per la salute è ormai chiaro e dimostrato.
Eppure qualcuno sorride al pensiero di un’ AI (Assunzione
adeguata) per il broccolo.
Speriamo che la saggezza arrivi con il tempo.