March 25, 2008

MINORE RISCHIO CARDIACO DOVE SI FA RICERCA CLINICA


Il tasso di mortalità intra ospedaliero per sindrome coronarica acuta è risultato minore nei centri dove si effettuano studi clinici rispetto quelli dove se ne fa meno o affatto.
Questi i risultati di una ricerca pubblicata sugli Archivi di Medicina Interna il 24/03/2008.
La spiegazione di questa differenza potrebbe stare nel fatto che dove si conducono studi clinici c'è una maggiore aderenza alle linee guide dell'American Heart Association, dice il Dott. Sumit Majumdar, dell'Università di Alberta che ha coordinato le ricerche.
I dati che hanno preso in considerazione 494 ospedali americani e 174.000 casi hanno mostrato significatività statistica.
Un altro dato "inquietante" secondo il dott. Majumdar è che il 30% degli ospedali considerati non ha arruolato un paziente in 5 anni in alcuno studio clinico.
La mia personale considerazione è che la ricerca è spesso ostacolata da altre priorità. I primari e i manager delle aziende ospedaliere devono far quadrare obbiettivi di produttività con standard qualitativi, misurati anche attraverso le pubblicazioni e la partecipazione a studi clinici. Resta comunque un punto fermo che l'adesione alle linee guida internazionali e la ricerca clinica permettono di offrire un servizio migliore ai pazienti.

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