Conosciuta ed apprezzata anche dagli antichi Romani era un ingrediente molto usato per insalate e piatti a base di carne. Loro consumavano anche i semi e le attribuivano qualità magiche e afrodisiache. Crescendo selvatica ai bordi delle strade era di facile reperimento e a costo zero.
La cucina moderna la ha rivalutata ed oggi molti si lamentano per il fatto che è diventata peggio del prezzemolo (presente ovunque).
Un recente studio pubblicato sull giornale mondiale di gastroenterologia ne ha studiato gli effetti protettivi sull'ulcera gastrica e duodenale in un modello animale (topo).
Nonostante il sapore pungente la rucola ha protetto lo stomaco dei topi dai danni indotti da alcol e indometacina. I risultati sono molto buoni e certamente andrebbero approfonditi sull'uomo prima di trarre delle conclusioni.
La Rucola cresce spontanea fino agli 800 metri d'altezza ed è anche coltivata. In entrambi i casi le foglie commestibili si arricchiscono di vitamina C.
La rucola appartiene alla famiglia delle Brassicacee insieme al cavolo e ai broccoli.
Molte di queste piante hanno dimostrato ampiamente ottime proprietà nutrizionali e terapeutiche.
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