January 25, 2008

“Un pizzico di sale”: cosa ne dicono le società scientifiche

Cominciamo il nostro approfondimento da una pagina della Società Italiana di Nefrologia, molto semplice e divulgativa:
http://www.sin-italy.org/paziente/divulgazione/sale_salute.asp
Viene spigato in quali alimenti troviamo il sale, quanto bisogna assumerne quotidianamente e quali danni provoca un abuso sui differenti apparati.

Continuiamo con una pagina dell’European Food Information Council.
Ciccando sul sito EFIC si raggiungono informazioni aggiuntive relative al potassio nella dieta (importante per i cardiopatici). Vengono suggeriti cibi ricchi in K e poveri di Na.
Inoltre si può utilizzare un semplice tool per il calcolo dell’Indice di massa corporea

Cosa dicono gli Inglesi e gli organismi Europei
I nostri concittadini Europei sono avanti di 12 anni nell’affrontare questo problema.
Nel 1996 si ebbe la prima azione pubblica del Consensus Action on Salt and Health che portò alla pubblicazione sul British Medical Journal dell’articolo intitolato “Salt, overwhelming evidence but still no action: Can a consensus be reached with the food industry?” GA MacGregor and PS Sever. BMJ 18th May 1996.
Da allora le attività si sono moltiplicate fino ad arrivare a progetti concreti approvati sia dalle istituzioni pubbliche che dai servizi privati socio assistenziali.
Gli inglesi hanno esercitato una forte pressione sull’organismo europeo per il controllo degli alimenti, European Food Safety Authority (EFSA) che così si pronuncia a proposito del massimo apporto giornaliero:

"Un numero di comitati nazionali ed internazionali hanno stabilito gli obbiettivi per la riduzione dell’assunzione di sale nella popolazione (a 5-7 grammi/giorno) al fine di ridurre la pressione arteriosa e altre patologie. Tali obbiettivi non sono basati su un livello di “non effetto” rispetto alla pressione arteriosa ma sono stati stabiliti dalle autorità sanitarie pubbliche come obbiettivi realisticamente raggiungibili, tenendo in conto che gli attuali livelli di assunzione sono ampiamente oltre il fabbisogno dietetico".

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