July 12, 2008
Freebase, un'altro passo verso il web semantico
4 milioni di voci multimediali contro i 2,5 milioni di Wikipedia nella versione inglese.
Sono questi i numeri da capogiro che presenta Freebase già dalla sua fase alfa.
Come si è riusciti a far questo? Integrando il lavoro di uomini e donne che volontariamente inseriscono contenuti e procedono alla creazione di paths folksonomici con il lavoro di algoritmi che scannerizzano la rete e pescano contenuti standardizzando i formati.
I risultati saranno attendibili? Si riuscirà ad avvicinarsi di più al "significato" delle cose, nascosto all'interno dei files multimediali e imprigionato dalle applicazioni proprietarie?
E' un pò presto per saperlo, ma Freebase merita una possibilità per il solo fatto di averci provato. Gli utenti (umani) non solo fanno la loro parte ma direi che sono messi al centro del processo di generazione dei contenuti potendo proporre nuovi temi e integrare dati in ogni forma possibile. L'aspetto sociale è molto valorizzato e non potrebbe essere diversamente dopo l’avvento e lo sviluppo delle piattaforme wiki.
Da curiosi inguaribili abbiamo messo subito alla prova freebase su domandine "difficili" come Semantic Web, Multichannel marketing, folksonomy.
I risultati sono (a nostro parere) buoni.
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