October 26, 2012

Nuovi LARN

RIFLESSIONI SUL CONCETTO DI NUTRIENTE


E’ stato pubblicato sul sito della SINU il documento di sintesi prefinale dei nuovi LARN.
Questo documento non contiene una definizione di nutriente sebbene questa definizione possa essere ricostruita da considerazioni presenti all’interno del documento.
Presenteremo di seguito alcune riflessioni personali che ci auguriamo possano stimolare una lettura più meditativa del documento  nuovi LARN.
Una prima riflessione deve essere fatta sul concetto di nutriente in relazione all’alimento che lo contiene. Sappiamo infatti che alcuni nutrienti sembrano perdere alcune caratteristiche o attributi nutritivi se isolati dall’alimento di provenienza.
I processi di trasformazione, conservazione e cottura degli alimenti modificano in maniera importante il valore nutritivo degli alimenti.
Occorre quindi considerare i nutrienti non come elementi indipendenti dal substrato di provenienza ma come facenti parte di un sistema complesso “l’alimento”.
Fatta questa premessa passiamo ad esaminare quali attributi debba possedere un nutriente per potersi definire tale:
-      POTERE ENERGETICO (Ovvero la capacità di apportare kilocalorie)
-      CARENZE DOCUMENTATE (L’assenza dalla dieta del nutriente porta danni documentati per la salute)
-      RUOLO METABOLICO FISIOLOGICO (Il nutriente è inserito in un processo biologico fisiologicamente presente nell’organismo umano con un ruolo plastico, regolatorio, co-fattoriale)
-      RUOLO METABOLICO ECOSISTEMICO (Il nutriente svolge un ruolo costitutivo o regolatorio nei confronti del microbioma intestinale o modifica l’azione di sostanze tossiche su un processo metabolico fisiologico)
-      RUOLO METABOLICO NUTRIGENOMICO (Il nutriente è in grado di modificare l’espressione di uno o più geni attivando quelli protettivi o limitando l’espressione di quelli potenzialmente dannosi)
-      EFFETTI PROTETTIVI NEI CONFRONTI DI PATOLOGIE CRONICO-DEGENERATIVE (Si tratta di nutrienti appartenenti ad una delle classi sopra elencate che possono svolgere un ruolo positivo per la salute)
-       INTOSSICANTE (Si tratta di una sostanza abitualmente consumata che non ha un ruolo metabolico fisiologico ma è in grado di produrre conseguenze negative per la salute. In alcuni casi possono essere presenti anche effetti positivi per la salute).

 Verso un approccio ECOSISTEMICO della Nutrizione basata sull’evidenza
L’essere umano è in profondo rapporto con l’ambiente esterno e con il microbioma intestinale (anch’esso considerabile come ‘esterno’).  Alcune sostanze presenti negli alimenti possono modificare gli scambi di materia o energia tra l’organismo umano e l’ambiente esterno/interno.
Questo le rende eleggibili come “nutrienti ecosistemici”.
E’ il caso delle fibre solubili come l’inulina presente nei carciofi e nella cicoria. I batteri della flora intestinale rompono le fibre di inulina producono acidi grassi a catena corta che nutrono gli enterociti e svolgono un ruolo regolatorio ecosistemico.
Massimo valore di nutriente ecosistemico ha l’acqua. Sappiamo infatti che oltre al ruolo di sostegno di ogni processo metabolico umano, l’acqua ha anche un importante ruolo di regolazione dei flussi di materia ed energia all’interno del microbioma intestinale.
Un altro esempio di nutrienti ecosistemici ci è dato dalle sostanze che aiutano a riparare i danni del DNA o che, chelando i metalli pesanti, possono proteggerci sostanze tossiche presenti nell’ambiente.

Verso un approccio NUTRIGENOMICO della Nutrizione basata sull’evidenza

I nuovi LARN introducono il concetto di sostanze bioattive specificando che si tratta di sostanze prive di un ruolo metabolico fisiologico ma che potrebbero esercitare un ruolo positivo per la salute.
Questo ruolo può essere semplicemente metabolico o anche nutrigenomico. Nel primo caso la sostanza può agire su un enzima o su una via metabolica attivandola o deprimendola.
Nel secondo caso la sostanza nutritiva agisce sull’espressione genica promuovendo la trascrizione proteica. Un esempio del secondo tipo viene dalla Vitamina D e dagli acidi grassi poli insaturi PUFA. 
I tempi sono maturi per inserire il concetto di sostanza Nutrigenomicamente attiva nella definizione di nutriente.

INTOSSICANTE  L’attributo di intossicante deve essere preso in considerazione perché alcune sostanze normalmente presenti nell’alimentazione umana posseggono anche o esclusivamente un’azione intossicante e attivatore di dipendenze.
E’ il caso dell’etanolo, che entra a pieno titolo tra i nutrienti in quanto fornisce energia. Ma si tratta di calorie “vuote” prive di vero valore nutritivo.
I nuovi LARN specificano che “è una molecola potenzialmente tossica per l’organismo d’elevata pericolosità sociale, che può causare, nel caso di abuso, importanti danni organici…etc”
Certe sostanze, come il Fluoro, accompagnano a dimostrati effetti positivi (sulla prevenzione delle carie) anche potenziali effetti dannosi per il sistema nervoso.

COMPOSTI BIOFUNZIONALI O PHYTOCHEMICALS O  SOSTANZE BIOATTIVE
I nuovi Larn proporranno riflessioni su sostanze comunemente assunte con la dieta, con effetti positivi per la salute ma non considerati nutrienti in senso classico.
Forse sarebbe il caso di rivedere il concetto di nutriente spostando il senso della parola dalla quantità verso la qualità-
Leggiamo nel documento riassuntivo (versione pre-finale)
“Queste sostanze provengono da ortaggi, frutta legumi ed alcune bevande. Per queste sostanze non è ancora possibile indicare livelli di assunzione per la popolazione.”
Ci si limita a suggerire una dieta varia ed equilibrata.
Forse bisognerebbe riflettere più a fondo su questo argomento come si è fatto per gli zuccheri.
Si potrebbe indicare alcune fonti o alimenti da preferire.
E il caso delle brassicacee come broccoli, cavolfiori e biete, il cui effetto positivo per la salute è ormai chiaro e dimostrato.
Eppure qualcuno sorride al pensiero di un’ AI (Assunzione adeguata) per il broccolo.
Speriamo che la saggezza arrivi con il tempo.

October 24, 2012

LARN 2012


LARN 2012


Sono stati presentati davanti ad una platea di 700 professionisti della nutrizione i nuovi LARN  2012 (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana)  nell’ambito del XXXVcongresso nazionale SINU.


Un lavoro che ha richiesto alla SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) ben 16 anni di lavori visto che la precedente edizione risale al 1996.
Era il secolo scorso, ed un secolo è passato anche nel progresso che hanno fatto le scienze legate alla nutrizione umana.
Anche se viene mantenuta la sigla LARN cambia il significato della R. Il LARN per un nutriente non è più un singolo valore raccomandato (la precedente R) ma un insieme di riferimenti  R) che prendono il nome di:
AR Fabbisogno medio
PRI Assunzione Raccomandata per la Popolazione
AI Assunzione Adeguata
RI Intervallo di riferimento per l’assunzione di macronutrienti
UL Livello massimo tollerabile di assunzione.
Compare anche un SDT che ha una grande importanza teorica. SDT significa Obbiettivo nutrizionale per la prevenzione e si riferisce al fatto che alcuni alimenti posseggono oltre al potere nutritivo anche la capacità, se assunti in quantità adeguate, di prevenire alcune patologie.

Disponibilità dei LARN 2012
Al congresso SINU è stato distribuito il documento di sintesi con numerose tabelle;  Il documento sarà presto disponibile per i pubblico sul sito SINU. Bisogna precisare anche che il lavoro sui LARN non è ancora concluso.

LARN 2012 e raccomandazioni europee

E’ d’obbligo chiedersi se ha ancora senso redigere delle raccomandazioni per la popolazione italiana in presenza di analoghe e più vincolanti raccomandazioni europee.
Ovviamente nella redazione dei LARN 2012 sono state tenute in considerazione non solo le informazioni e raccomandazioni europee (EFSA etc.) ma anche quelle di grandi organizzazioni mondiali (FAO etc).

LARN 2012 e nutrigenomica
Il passaggio da valore raccomandato a insieme di riferimenti rappresenta un grande progresso e fornisce ampi spunti per la riflessione sul rapporto cibo-salute.
Nel 1996 il cibo era soprattutto calorie mentre adesso si comincia a riflettere sulla possibilità (già ampiamente dimostrata dalla scienza) che il cibo sia soprattutto informazione e che quindi venga dato più risalto al potere nutritivo degli alimenti rispetto che al loro apporto energetico.

LARN e patologie

Bisogna sempre tenere ben presente che i LARN si riferiscono a popolazione ed individui SANI
Non tengono quindi conto di gruppi e singoli individui che, per predisposizione genetica, patologie o regime alimentare HANNO ESIGENZE PARTICOLARI.
Una patologia qualsiasi o una malnutrizione richiedono apporti completamente diversi che devono essere valutati per quel singolo soggetto.

LARN 2012 e Classi di Età

Purtroppo ogni società scientifica e singolo ricercatore classifica in maniera diversa i gruppi di età e questo porta a grandi difficoltà per chi volesse confrontare e analizzare i dati per trarne delle conclusioni.

LARN 2012 e Apporti energetici

Si è tenuto conto che i fabbisogni sono legati non solo all’età ma anche al tipo di attività fisica e\professione svolta. Per cui viene fornito un valore per il metabolismo basale ed uno per livello di attività fisica.

LARN 2012: vitamine



In questo campo mi aspettavo grandi novità ma sono stato smentito dai numeri.

B9

Viene riconosciuto il ruolo e l’importanza dei folati alzando i valori di riferimento a 400 microgrammi per la popolazione generale e 600 microgrammi in gravidanza .

B12

Alzati i valori per la popolazione generale da 2 a 2,4 microgrammi.  2.6 in gravidanza.

C

E’ prevalso un approccio prudenziale anche in quei casi in cui i valori indicati sono molto bassi e lontani da un potenziale rischio di eventi avversi. E’ il caso della vitamina C.
Si fornisce un AI di 40-130mg die che è molto vicino ai valori del 1996 e che tiene poco in considerazione il grande ruolo di questa sostanza per il mantenimento di un buono stato di salute.

D

Alzati di molto i valori per la Vit D dopo che oltre 12.000 ricerche ne hanno dimostrato anche il ruolo extra-scheletrico e preventivo.
L’ apporto adeguato (AI) viene fissato in 600 U.I per gli adulti, in gravidanza e allattamento e in 800 U.I, per gli anziani >75 anni.
Come detto in precedenza gli apporti adeguati non tengono presente fasce di pazienti a rischio di ipovitaminosi per particolari condizioni come (scarsa esposizione al sole, osteoporosi, patologie intestinali che possono ridurre l’assorbimento della vitamina).
Per questi gruppo l’apporto adeguato potrebbe essere molto più alto.
Per i valori massimi (UL) si è tenuto in considerazione la raccomandazione EFSA dello scorso agosto 4000 UI giorno per gli adulti.

K

Compare un valore di Assunzione raccomandata per la popolazione (PRI)per la vitamina K
Per gli adulti, maschi e femmine, sotto i 60 anni è 140 microgrammi poi sale a 170.

LARN 2012: minerali

Calcio

Numero tondo per il Ca il cui AI diventa 1g per maschi e femmine sotto i 60 anni e di 1200 poi.
Magnesio
250mg al giorno negli adulti. Non è stato stabilito un apporto maggiore in gravidanza nonostante sia oltremodo stabilito che il feto depaupera il pool di riserva materno di questo importante minerale. Speriamo che questo valore sia presto innalzato.

Ferro

L’apporto di ferro dipende molto dalle abitudini alimentari visto che il ferro più biodisponibile è quello EME presente in carne e derivati. La scarsa biodisponibilità del minerale rendono esposte ampie fasce di popolazione al rischio di carenze soprattutto in presenza di condizioni che possono limitarne l’assorbimento (patologie intestinali) o aumentarne il fabbisogno.
Per la popolazione adulta sana viene fissato un AI di 10mg per gli uomini e 18 per le donne fino a 60 anni. Poi si torna a 10mg.
Fluoro
Sfortunatamente compare il Fluoro con un livello di Assunzione raccomandata per la popolazione (PRI); 3 o 4 mg al giorno di una sostanza SENZA ALCUN POTERE NUTRITIVO e di cui si farebbe molto meglio a stare lontani visto i rischi di neuro-tossicità evidenziati da numerosi ricercatori. Sebbene il Fluoro abbia dimostrato di prevenire le carie e che sia addizionato alle acque da bere, è in atto una revisione del suo rischio reale per la salute umana.
Purtroppo anche l’EFSA lo inserisce tra i nutrienti negando così quel criterio di prudenza tanto sostenuto per sostanze NUTRITIVE come le vitamine idrosolubili.


LARN e Fibre

Attenzione alle fibre che devono essere presenti ed introdotte precocemente anche nella dieta del bambino, dopo lo svezzamento privilegiando cereali integrali, legumi, frutta e verdura.
Gli adulti dovrebbero consumare almeno 25 grammi al giorno di fibre alimentari anche in caso di apporti energetici sotto le 2000 Kcal die.
Questo richiede l’apporto di 400 –600 grammi di frutta e verdura al giorno. Quanti di noi lo fanno?
AI e RI sono stabiliti per le fibre anche in età evolutiva, dopo il primo anno di età.
Il valore adeguato nel bambino è di 8,4 grammi al giorno che richiede un significativo apporto di alimenti come cereali integrali, legumi, frutta e verdura.

LARN e Zuccheri semplici
Gli zuccheri semplici dovrebbero essere limitati a non più del 15% dell’apporto calorico totale.
Viene specificato che quando gli zuccheri semplici contribuiscono per oltre il 25% all’apporto calorico questo costituisce  un rischio per la salute.
Queste indicazioni implicano la forte limitazione di bevande arricchite di zucchero che ne contengono quantità molto alte come anche di merendine e altri alimenti ad altissimo contenuto di zucchero. Anche alimenti commercializzati come “salutari” ad esempio i cereali per la colazione arrivano a contenerne anche il 35% a fronte di pochi grammi di fibre.
I Larn sconsigliano l’uso del fruttosio come dolcificante come anche gli sciroppi di mais.
Il fruttosio ha dimostrato di contribuire allo sviluppo della sindrome metabolica e di aumentare il rischio di statosi epatica specialmente in chi aveva una dieta ricca di grassi.

LARN e lipidi

I grassi, demonizzati in passato da molte diete, dovrebbero contribuire al nostro apporto energetico per il 20-35% (RI per adulti) e per il 35-40% nei primi 3 anni di vita.
Un valore molto più basso ci espone a rischi per la salute.
I grassi non sono tutti uguali.
Adesso vengono distinti i grassi totali, dai saturi, PUFA totali, omega 6, Omega 3 e per ognuno vengono fissati valori di riferimento.
Compaiono gli acidi grassi trans il cui apporto deve essere il minore possibile.
Questi grassi derivano principalmente da processi industriali come l’idrogenazione per la produzione di margarine. Sono tuttavia presenti anche in molti altri alimenti non processati come il burro e la carne.
Anche gli acidi grassi sauri andrebbero limitati ad un apporto energetico sotto il 10% per proteggere la salute (SDT).
Gli omega 6 dovrebbero avere un RI del 4-8% mentre gli Omega 3 dello 0,5-2% dell’apporto energetico totale.
Per gli omega 3 si stabilisce un apporto adeguato di 250mg al giorno valido anche in gravidanza ed allattamento.
Si riconosce il ruolo del DHA per lo sviluppo del sistema nervoso infantile suggerendone un AI di  100mg al giorno per lattanti e bambini fino ai 3 anni. Anche in allattamento viene suggerito un RI per il DHA di 100 –200 mg anche se non viene fissato un AI.
Questi apporti di Omega 3 potrebbero essere soddisfatti con l’assunzione di 2-3  porzioni di pesce a settimana preferendo specie ricche di questi nutrienti come sardine e salmone.