October 30, 2008

Hdl Colesterolo migliore predittore di eventi cardio vascolari


Per la maggior parte di noi esiste solo "il colesterolo" per altri un colesterolo buono (HDL) ed uno cattivo (LDL). Ma si tratta di semplificazioni.... In realtà quello che viene misurato nel sangue quando facciamo le analisi non è il colesterolo ma le lipoproteine che lo trasportano in giro per il corpo. Queste lipoproteine, tra l'altro non fanno solo quello, ma sono implicate in tantissime funzioni fisiologiche tra cui la modulazione dei processi infiammatori e della coagulazione.



La novità è che esiste una correlazione molto stretta tra il valore di HDL nel sangue è rischio cardio vascolare. L'HDL-C si è dimostrato fattore predittivo indipendente da altri fattori come età sesso o fumo.
Per un incremento del 1% di HDL-C si è osservata una riduzione dell'incidenza di malattie cardiovascolari in entrambe i sessi, più rilevante nelle femmine (- 2%) rispetto ai maschi (- 1%).

Questo risultato emerge dalla carta del rischio sulla popolazione italiana redatta da:

Menotti A. et al An Italian Chart for Cardiovascular Risk Estimate Including High-Density Lipoprotein-Cholesterol Dis Manage Health Outcomes 2008;16:183-97

e rappresenta una novità assoluta.
Quello che ci appare importante sottolineare ancora una volta è che per ridurre gli eventi non è tanto importante abbassare il colesterolo quanto agire sui mediatori cellulari dei processi infiammatori.
Questo spiegherebbe perchè le statine riducono la mortalità (elevando le Hdl) ed un'azione aggressiva sulla produzione di colesterolo non porti ad una ulteriore diminuzione del rischio.

La ricerca attuale è sempre piu orientata a studiare i meccanismi di mediazione cellulare dei segnali infiammatori (Kinasi e alcune lipoproteine del colesterolo HDL) ed il loro ruolo in molte patologie cronico degenerative non solo cardiache.
Vi suggerisco la lettura di questo importante articolo su HDL e Sindrome dell'intestino Irritabile (Irritable Bowel Syndrome).

Nell'abstract si legge che: "la frazione HDL contiene diverse proteine inmplicate nella cascata del complemento, come anche una serie di inibitori delle proteasi, ciò supporta il concetto che le HDL giocano un ruolo importante nell'immunità innata e nella regolazione della cascata proteolitica del processo infiammatorio e della coagulazione. La produzione delle HDL appare alterata nei pazienti coronaropatici. La proteomica delle HDL è allo stadio infantile ma promette di svelare i rapporti tra HDL e aterosclerosi e le sue complicazioni"
Bibliografia "HDL proteomics: pot of gold or Pandora’s box?" Muredach P. Reilly1 and Alan R. Tall2 Journal of Clinical Investigations



October 28, 2008

29 Ottobre 2008 - Giornata mondiale della Psoriasi


Ancora oggi 125 milioni di pazienti con psoriasi/artrite psoriasica vengono discriminati o stigmatizzati per le loro lesioni o eruzioni cutanee che NON sono contagiose.
I governi mondiali sottovalutano l'importanza sociale e socio-economica del problema; la ricerca scientifica sperimenta solo terapie ad alto costo e con un ottica settoriale (solo dermatologica o solo reumatologica, solo biomolecolare, solo biotecnologica).

A mio avviso è necessario ed urgente:
1) Avviarci verso un approccio olistico verso la comprensione delle patologie cronico degenerative tra cui la psoriasi, le dermatiti atopiche, le patologie auto immuni, il diabete.
2)Riaffermare la centralità dei pazienti come nella "Giornata mondiale della psoriasi" e con altre iniziative di sensibilizzazione;
3) Promuovere una ricerca indipendente;
4) Promuovere la medicina funzionale e metodologie che aiutino il nostro organismo a rinforzare le proprie capacità di autoguarigione e di autoregolazione.

Con un'ottica web 2.0 facciamo in modo che le comunità di pazienti online e offline possano essere parte attiva di un percorso verso la salute che li riguarda in prima persona.
I singoli pazienti e le associazioni possono fornire un grande contributo anche attraverso una RICERCA INDIPENDENTE che attraverso percorsi standardizzati può aiutare a formulare ipotesi di studio e nuovi approcci per curare una patologia ancora oggi "sconosciuta" nelle sue cause metaboliche e genetiche.


Colgo l'occasione per ricordare alcune evidenze sul rapporto strettissimo tra psoriasi e salute gastrointestinale:
Suggerisco l'articolo di Ojetti et al. su Malassorbimento intestinale nei pazienti psoriasici
e quello di Scarpa R. et al. su "Cambiamenti microscopici nel colon dei pazienti con psoriasi ed artrite psoriasica ma senza sintomi intestinali" . Molto deve essere fatto in questo campo e il concetto di "leaky gut" (in italiano Intestino permeabile") per molti è solo una ipotesi non sufficientemente dimostrata. Tuttavia agli ultimi congressi dell'associazione dermatologi ospedalieri e dell'associazione dermatologi ambulatoriali un'intera sessione era dedicata al rapporto pelle-intestino.

Esistono protocolli per il recupero della permeabilità intestinale e per il ripristino dell'ecosistema intestinale. La lotta alla Disbiosi intestinale può apportare grandi benefici ai pazienti psoriaci.
Svilupperemo in altri blog, forum e siti specializzati questi interessanti argomenti.

Speriamo di non dover più leggere frasi del genere in futuro......"La diagnosi e la terapia della Psoriasi è prerogativa del dermatologo che deve anche seguirla nel tempo".
Preferiremmo che i medici ci aiutassero a guarire piuttosto che a litigare fra di loro per chi si deve accaparrare i pazienti.

October 27, 2008

Quale messaggio chiave scegliereste per promuovere pomodori viola?


Quando eravamo bambini ci insegnavano che i conigli sono bianchi o neri, che le banane sono gialle e i pomodori rossi. Sì proprio rossi.

Adesso a mio figlio devo dire che i conigli possono essere anche fluorescenti (premio nobel 2008 per la chimica al ricercatore che ha inventato una proteina fluorescente e l'ha impiantata su un gene) e i pomodori possono essere anche viola.
Ma da appassionato di marketing mi chiedo:
Come promuoverei io questi pomodori se fossi incaricato dello sviluppo commerciale? Quali i messaggi chiave? Quali i canali per comunicarli al grande pubblico ?
Per cominciare bisogna capire perchè qualcuno ha pensato di "in-violare" i pomodori:
leggiamo da un comunicato ANSA
"STUDIO EUROPEO CON PARTECIPAZIONE UNIVERSITA’ ITALIANE
(ANSA) - ROMA, 26 OTT - Semmai un giorno li dovessimo trovare sugli scaffali del supermercato, magari a fianco dei pomodori ‘tradizionali’, di certo non passerebbero inosservati per il loro colore violaceo scuro: sono i primi pomodori OGM ‘anticancro’, messi a punto nell’ambito di un progetto di ricerca europeo. Somministrato a topolini geneticamente suscettibili al cancro, un estratto dei ‘pomodori viola’ ha infatti permesso di prevenire la comparsa dei tumori allungando considerevolmente la vita media delle cavie.
I pomodori sono il frutto di uno studio coordinato da Cathie Martin del John Innes Centre, Norwich Research Park presso Colney, Gran Bretagna, e condotto da Eugenio Butelli che oggi lavora presso lo stesso istituto, insieme a ricercatori dell’Universita’ Cattolica di Campobasso e dell’Istituto Europeo Oncologico (IEO) di Milano. Il segreto dei pomodori ‘anticancro’ e’ una semplice modifica genetica: l’aggiunta al Dna del comunissimo ortaggio di due geni della pianta bocca di leone, importanti per la produzione di antocianine, molecole antiossidanti tipiche dei frutti di bosco e delle arance rosse. Pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology, lo studio si e’ svolto in seno al progetto FLORA, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del VI Programma Quadro con l’obiettivo di studiare le correlazioni tra gli antiossidanti e malattie cardiovascolari, infarto e tumori.
La dieta seguita dalla maggioranza della popolazione nel mondo occidentale non sembra essere sufficiente a garantire un apporto adeguato di antocianine, presenti in frutta e verdura (soprattutto frutti di bosco, uva, arance rosse). Per questo, il progetto Flora punta a capirne meglio i meccanismi di azione ed a trovare nuove strade per aumentarne il consumo. I pomodori viola potrebbero essere una di queste strategie: Infatti ”da un’analisi chimica dettagliata - spiega Butelli - risulta che il nostro pomodoro ha un’attivita’ antiossidante molto elevata, quasi triplicata rispetto al frutto naturale, e quindi estremamente vantaggiosa per studiare gli effetti delle antocianine”.
I ricercatori hanno testato i pomodori viola su topi di laboratorio suscettibili al cancro perche’ privi della proteina p53, comunemente conosciuta come ‘guardiana del genoma’ contro i tumori. I topi senza p53 sviluppano precocemente diversi tipi di tumore, soprattutto linfomi. Questi topolini sono stati alimentati o con cibo comune per roditori, con o senza l’aggiunta di un 10% di estratto di pomodoro normale, o con l’aggiunta di estratto di pomodoro viola. ”Mentre tra i primi due gruppi di topi non sono state riscontrate differenze - spiega Marco Giorgio, dell’IEO, che ha condotto la sperimentazione sui topi - quelli che hanno mangiato estratti di pomodori viola hanno mostrato un allungamento della vita significativo”, sopravvivendo in media 182 giorni rispetto ai 142 giorni registrati nei topi a dieta comune.
”E’ un grande traguardo anche se ancora si tratta di uno studio preliminare”, concludono i ricercatori. Resta pero’ da capire il meccanismo d’azione protettivo dei pomodori viola. Nel frattempo, il consiglio rimane quello di sempre: mangiare frutta e verdura in grandi quantita’, per ora l’unico serbatoio naturale di antiossidanti. (ANSA)"
.
Il primo commento che viene spontaneo è che sarebbe stato più semplice mangiare più frutti di bosco, uva o arance rosse che costringere i pomodori a diventare viola. Ma si sa che la scienza deve fare il suo percorso.
"Da un punto di vista puramente estetico il pomodoro viola si può abbinare meglio ad un completo da tavola con colori autunnali...."
"Da un punto di vista religioso il pomodoro viola è più adatto ad essere consumato nel periodo quaresimale.....".
"Da un punto di vista cromatico con un pomodoro viola fai una matriciana che sembra avariata"
Adesso devo concentrarmi molto per pensare ai punti di forza.....

October 26, 2008

Nelle terapie biologiche la soluzione per la Psoriasi?


la Psoriasi è una patologia cronica che colpisce migliaia di italiani (circa 2,7 adulti su 100) per cui non si conosce ancora l'esatta eziologia (causa) né una terapia efficace.
Il manuale Merck la definisce come "Malattia frequente, cronica e recidivante, caratterizzata da papule e placche di varia grandezza, ricoperte da squame argentee, ben delimitate e secche"

Il sito PsoCare è una fonte inestimabile di informazioni per chi soffre di questa patologia e affronta anche il delicato percorso dei "trattamenti biologici" e dei "farmaci in sviluppo".

Negli ultimi anni si è accertato che alcuni trattamenti con approccio "non tradizionale" (come i raggi UV) possono migliorare le condizioni di salute dei pazienti ma molto deve essere ancora fatto in termini di ricerca per comprendere a fondo le radici di questa patologia.

La luce ed in particolare i raggi ultravioletti esercitano un'azione positiva così come analoghi o derivati sintetici della vitamina D, alcuni dei quali sono in fase di studio.

Molte sostanze naturali sono state sperimentate e dalla natura verrà, a mio avviso, la soluzione definitiva al problema.

Molti dei farmaci in fase di studio sono modulatori di messaggeri intracellulari (come le Kinasi) che derivano dalla ricerca biomolecolare, ma in natura esistono sostanze altrettanto efficaci in attesa solo di essere messe alla prova in maniera "scientifica".

L'università della Pennsylvania, per esempio, ha svolto un interessante studio clinico (completato) su sostanze curcuminoidi ed estratti di Curcuma longa ma spesso per le sostanze naturali gli studi vengono condotti "in economia" con ridotto numero di pazienti e magari in aperto. I risultati sono molto incoraggianti.

Le aziende Biotech stanno puntando molto sugli inibitori del TNF alfa e tra queste troviamo Centocor (di cui ho scritto qui perché è stata una delle prime aziende farmaceutiche al mondo ad aprire un blog professionale), ma anche su sostanze di vario genere con azione anti-infiammatoria che sono in fase di sperimentazione.

In alcuni casi giudichiamo completamente errato l'approccio.
E' il caso della Bicillina, un antibiotico!
E' completamente folle utilizzare un antibiotico in un paziente psoriasico.
L'antibiotico può solo aggravare una eventuale disbiosi intestinale, aumentare la permeabilità della barriera intestinale nei confronti di frazioni lipoproteiche derivate dal cibo che andranno ad aggravare lo stato infiammatorio generale dell'organismo e ad esacerbare la risposta immunitaria!

La medicina funzionale invece propone una modifica dello stile di vita e la somministrazione di nutrienti e supplementi che aiutino l'organismo a potenziare le proprie difese e la salute gastro -intestinale.

Chissà se la soluzione finale verrà dalla biologia molecolare, dalla chimica farmacologica o dalla fitoterapia. In ogni caso la psoriasi andrebbe considerata tra le patologie cronico-degenerative ad eziologia multifattoriale che richiedono un approccio olistico e non specialistico tradizionale (solo dermatologico o solo reumatologico).

Facebook a pagamento? Naaaa!

Mentre continuano sul Corriere della sera, su Italia 1 e altri mezzi d'informazione 1.0 commenti assurdi sul social network americano Facebook (vedi qui e qui la risposta dei networkers) dall'altra parte dell'oceano arrivano voci di un possibile traghettamento della piattaforma verso una versione a pagamento.

Anche se Facebook ha chiuso contratti pubblicitari miliardari con molte multinazionali del Dow Jones sembrerebbe che i committenti non siano soddisfatti della risposta da parte degli utenti.
Si penserebbe quindi di proporre un profilo free con funzioni minime ed un'alternativa a pagamento o che preveda la somministrazione di contenuti pubblicitari in cambio dell'accesso.

A me personalmente la cosa non piace affatto e ancora rimpiango gli interessanti thread di Neurona annientati nel giro di poche settimane dopo l'acquisizione da parte di Ning.
Voi cosa pensate? Paghereste a Facebook qualche verdone o sareste disposti a sorbire un'interruzione pubblicitaria mentre socializzate?

October 25, 2008

Una corretta nutrizione può salvare milioni di vite

In questo grafico vengono mostrate le cause di morte attribuite alle patologie cronico degenerative e legate allo stile di vita (in Blu) e quelle legate alla malnutrizione (in grigio).
Colin D. Mathers et al., dal sito dell'organizzazione mondiale della sanità www.who.int/evidence.



Appare evidente come ci sia una polarizzazione delle cause di morte in due estremi opposti ma entrambi legati in qualche modo ad una scorretta nutrizione.
Mentre chi vive nei paesi più ricchi mure a causa di patologie cronico-degenerative legate ad una scorretta (ed eccessiva) nutrizione ed a pessimi stili di vita, chi vive in quelli più poveri muore per una malnutrizione o denutrizione. Anche una parte delle morti perinatali sono legate a problematiche nutrizionali della madre o del bambino. Pensare che è possibile fare molto in entrambi i casi con approccio più consapevole e responsabile verso il cibo e la quotidianità.


Tra l'altro il 14 Novembre 2008 sarà la giornata internazionale del Diabete.
Voluta dalla Federazione internazionale sul Diabete e dall'Organizzazione mondiale della sanità (International Diabetes Federation (IDF) and WHO), la Giornata ricorda la nascita di Frederick Banting che insieme a Charles Best, scoprirono l'insulina nel 1922; molecola che ancora oggi contribuisce ad allungare la vita di milioni di diabetici.
L'WHO stima una prevalenza di 180 milioni di diabetici nel mondo, cifra che è destinata a raddoppiare entro il 2030 se non si prenderanno adeguati provvedimenti di politica sociale e sanitaria internazionale. La cosa che sembra incredibile è che i paesi in cui la mortalità per diabete cresce di più sono quelli a reddito medio-basso e quelli in fase di sviluppo economico.
L'India è il paese che conta il numero maggiore di pazienti con Diabete di tipo II.

Se vuoi saperne di più More about World Diabetes Day
Leggi la risoluzione delle Nazioni Unite sul Diabete (Inglese)





October 24, 2008

Tiepido apprezzamento per il nuovo sito Golf Volksvagen


Ho ricevuto l'invito a valutare in anteprima il nuovo sito di Volksvagen Golf
Il progetto si chiama Born with the Exeperience e nasce dall'idea di permettere ai Golfisti di condividere le loro esperienze ed emozioni legate all'uso della vettura.
Leggiamo dal comunicato del responsabile del progetto che:
"Gli utenti potranno accedere liberamente al sito a partire dal 3 novembre, inserire la loro Experience, prenotare il test drive e partecipare ad un divertente concorso che mette in palio 3 nuove golf per un mese."

Purtroppo l'esperienza di navigazione sul sito è poco stimolante e non lascia all'utente molta possibilità di interazione. Si può lasciare in ricordo la propria foto o qualche dettaglio del vissuto emotivo ma niente più.
Non sembra prevista alcuna multi-canalità nell'iniziativa.
Eppure si capisce che in qualche modo i codici per accedere al sito dovranno essere promossi (probabilmente anche in concessionaria).

In attesa di scoprire qualche dettaglio in più non ci resta di sperare nella vittoria delle Volksvagen Golf messe in palio.





October 21, 2008

Collistar entra nel mercato degli integratori alimentari: bellezza e salute binomio vincente



E' frequente osservare aziende farmaceutiche o del parafarmaco che fanno incursioni nel mondo della cosmesi.
E' invece molto più raro il contrario, quello che propone Collistar con la sua nuova linea di integratori alimentari.

L'aspetto che ritenianmo di estremo interesse per chi si occupa di marketing e comunicazione è il fatto che Collistar utilizzerà le profumerie come canale di distribuzione per i suoi prodotti per il "benessere e la salute".

E' proprio difficile trovare una pelle bella e luminosa o dei capelli lucidi in una persona malata, così Collistar propone di arrivare alla bellezza attraverso la salute.

L'idea è buona e vincente, il mercato degli integratori alimentari e in forte espansione, loro hanno una presenza capillare in profumeria.....

Una difficoltà potrebbe venire dal fatto che la commessa di profumeria non è sempre ferrata quando si tratta di affrontare argomenti di biochimica e fisiologia.

Anche per un farmacista è duro tenersi aggiornato nel vasto universo degli estratti vegetali...

Comunque l'esperimento è degno di nota e andrebbe seguito da vicino.
Segna una svolta epocale nel modo di concepire "la bellezza" e ci piace pensare che l'idea si tutta italiana. Ma in realtà in tema di "nutraceuticals and medical foods" gli statunitensi non sono secondi a nessuno e riescono a vendere i loro prodotti persino nelle sale da ballo.

Non stupitevi bellezze meditterranee se d'ora in poi quando chiederete uno shampoo vi proporranno un campioncino di polivitaminico o antiossidante.

Da segnalare anche il fatto che i prodotti della linea sono tra i Finalisti dell' Oscar per il Packaging 2008; motivazione: la gamma propone specialità differenziate per la donna e per l’uomo, studiate per agire in sinergia con i trattamenti cosmetici Collistar, completandone e potenziandone dall’interno l’efficacia.

Capisco anche che per Collistar non è il core business, ma già che c'erano potevano pensare ad una campagna multi-canale che utilizzasse oltre alla radio e alla cartellonistica nei punti vendita anche il web. (Ultimo episodio della serie: Il multi-channel marketing, quando si accorgeranno che è stato inventato).

October 20, 2008

Cap Widget - Mai più problemi con l'avviamento postale

Chi mi legge da tempo conosce la mia passione per i widget, che io reputo anche preziosi strumenti di marketing non convenzionale.
Non potevo quindi, anche se questa volta non legato al marketing, non segnalare questo prezioso widget che consente di ottenere in pochi clic il CAP di ogni località italiana.

October 16, 2008

A proposito di FacebooK

A chi ne vuole sapere di più su Facebook e social networking attraverso un vero strumento "non filtrato" suggerisco di fare un salto su
"Che mi aggiungi a fare su Facebook se poi per strada non mi saluti".

Mi piace questo gruppo perchè trasuda di networking vissuto nella virtualità e tradito nella realtà.
Ma chi crede ancora alla distinzione tra socializzazione virtuale e reale?
Tuttavia accettiamo con facilità una richiesta di amicizia su Facebook e magari in palestra non caghiamo di striscio in nostro vicino che suda con noi il suo spritz quotidiano....
sono i paradossi della vita... non ci possiamo fare nulla.
Se penso che delle 5 regole di Debret sul Facebook's netiquette io non ne rispetto neanche una Sob! :

Numero uno
: non inviate richieste di amicizia ad estranei, e pensateci bene prima di farlo. Numero due: aspettate almeno 24 ore prima di accettare o rimuovere qualcuno dalla lista dei vostri amici.
Numero tre: eventi importanti come un compleanno o le nozze non sono virtuali, quindi non trascurate i mezzi tradizionali come il telefono o una lettera per inviare i vostri auguri.
Regola numero quattro: prima di pubblicare la foto di un vostro amico, pensate a come vi sentireste se in quella foto ci foste voi.
Numero cinque
: pensate con attenzione se sia il caso di pubblicare una vostra foto che potrebbe finire facilmente sui giornali locali.

Al posto della lista delle cose da non fare preferisco tenere a mente i motivi per cui ti cancellerei dai miei contatti su Facebook: (Autrice Isabella Cherillo)

Io manderei a cag....
a quelli che ti aggiungono e non ti salutano per strada se t'incontrano...
a quelli che ti aggiungono x vedere che cosa fai e poi non fanno altro che parlare male dietro le spalle tue...
a quelli che ti aggiungono solo perchè non sono capaci di cercare una donna nel mondo reale...
a quelli che ti aggiungono e non ti parlano...e che cazzo ci sei venuto a fare??
a quelli che ti aggiungono, non ti parlano ma t'inviano 200 applicazioni al giorno...con fiori, baci e cuori.
a quelli che ti aggiungono e poi ti dicono: " ma chi cazzo sei?"...quando è stato lui ad aggiungerti...
a quelli che ti aggiungono solo perchè sei amica di un amico dell'amico...ma chi è?
a tutti quelli che sono così c'è solo una soluzione...eliminare!! ;)


Forse mancano le idee....


Quando nel marketing o in pubblicità si ricorre al nudo o si arriva a sbottonarsi i pantaloni per mostrare "il mostro che è in te" significa che mancano le idee....

Io non mi sento di criticare la rivisitazione sexy per il 30° anniversario di di Diesel,
ma giudico di cattivo gusto questo tentativo di "viral" della Levis.

Con i potenti mezzi a loro disposizione potevano essere più creativi.....

IAB Forum di Milano 2008



E mentre tutti ormai pensano allo Smau di Milano si avvicina inesorabile anche il tempo
dell'IAB Forum 2008. Quest'anno si terrà nei giorni del 5 e 6 novembre, negli spazi del MIC, Milano Convention Centre, Fiera Milano City.
Per chi non lo conoscesse ancora, lo IAB Forum è una full-immersion nella comunicazione interattiva italiana.
Questa sesta edizione prevede 2 convegni e ben 24 workshop.

Sponsor principali della manifestazione saranno Dada, Microsoft Advertising, One e Sipra.
presente ance l'azienda trevigiana TSW.
Segnalo a chi si interessa di pubblicità lo IABblog

Dal cuore del web l'interdizione al social network negli orari d'ufficio



Molti conoscono E-Tree come una società proiettata verso la tecnologia e l'innovazione.
Leggiamo dal loro sito che si definiscono come:

"una divisione di Value Team (la società si consulenza e soluzioni IT del Gruppo Value Partners) che si occupa di Digital Interaction: soluzioni di comunicazione, web design e portali.
Investiamo in innovazione tecnologica, concentrandoci in particolar modo sull'integrazione tra interfaccia web e applicazioni; ci occupiamo di definire, nell'ambito di un progetto, la strategia creativa che guida lo sviluppo del design.
E-TREE, nata nel 1998, E' il punto di riferimento in Italia per le soluzioni realizzate, le competenze tecniche, l'orientamento al futuro e l'attenzione alle tecnologie."

Potrebbe quindi fare scalpore la notizia, pubblicata sul Gazzettino di Treviso di oggi, che la società vieta ai dipendenti l'uso di Facebook negli orari d'ufficio.

Dico potrebbe perchè in realta questa è una non notizia.
Il Social Networking, da molti ribattezzato Social-Not Working è da tempo accusato di sottrarre tempo ed energie a manager ed impiegati.
Numerose aziende, da questa e dall'altra sponda dell'oceano, vietano ai dipendenti di "socializzare negli orari di lavoro.

Le statistiche dicono che ogni utente di Facebook (tra i 19 e i 45 anni) dedica circa 19 minuti al giorno in attività all'interno del sito. Attività che non consistono solo nell'aggiornamento del profilo ma si sono moltiplicate in quantità e in varietà. Ma si tratta di qualcosa cha ha o no a che fare con l'attività lavorativa?

Secondo me la cosa andrebbe contrattata!!!!
Ci sono funzioni aziendali come un PM o un responsabile IT che non possono non tenersi aggiornati bighellonando un pò in rete oltre che frequentare i portali specializzati.
E' accertato che il valore professionale di qualcuno è direttamente correlato alla qualità e alla quantità dei suoi contatti professionali.

Ma come la mettiamo con il datore di lavoro, che vuole misurare produttività ed efficienza?
Si potrebbe stabilire un giusto mezzo fornendo alle figure aziendali che ne possono trarre vantaggio un monte ore mensile per "l'aggiornamento professionale ed il networking".

La cosa potrebbe rientrare anche in un piano di valutazione e retribuzione della performance. Esempio "se tu raggiungi gli obbiettivi ti lascio coltivare il uo network per 5 ore al mese in più"

E' sciocco ed infantile ridurre tutto ad una questione di giusto o sbagliato...
I fatti dimostrano che il networking è un'attività svolta primariamente durante le ore d'ufficio.
Si può trovare una soluzione che non sia ipocrita né ingiusta con un atteggiamento equilibrato.


October 15, 2008

Il mio nome è E, non EE solo E, cioè è E capito?


Si presenta come il futuro dei social networking identity ma io ho qualche dubbbbbbbbio.
Giovi nel suo blog riassume con grande capacità di sintesi i suoi principali pregi e difetti.
Il fatto è che un solo difetto basta se è inaccettabile.

Il problema della gestione delle identità virtuali non è semplificabile nel fornire un semplice elenco di link e password. Le nostre identità virtuali sono le stanze private della nostra cybercoscienza ;-)

Pensate se un contatto professionale potesse avere accesso AUTOMATICO a i vostri account flickr, twitter, tumbler, twine , facebook, myspace.....
Penso che più di qualcuno troverebbe la lettera di licenziamento sulla scrivania il mattino seguente. Ma il vero fulcro del discorso è che le identità virtuali non sono semplici indirizzi web o account su piattaforme Social.
Un account su Blingee non è fatto deglla stessa materia di un account su Youtube.
E come sommare fiori e patate!

E poi noi networkers dobbiamo riappropriarci di ciò che e nostro.
Di ciò che abbiamo costruito con amore e sudore: i nostri networks!!!

Non mi piace affatto pensare che Linkedin si senta in qualche modo proprietario della mia rete di contatti professionali...... Non lo è da un punto di vista perchè io ho la lista delle caselle di posta elettronica e posso contattare chiunque autonomamente; ma lo è da un altro punto di vista. Loro potrebbero sparire dalla faccia della terra da un momento all'altro (come ha fatto neurona) portandosi dietro un patrimonio "virtuale" che ho costruito io ! E che quindi mi appartiene almeno in parte.

La soluzione la troviamo nel VERO FUTURO dei social networks!!!!
Ovvero il Supergeek Social Network. Uno strumento social virtuale in cui ogni utente è un nodo che gestisce i molteplici accounts su una piattaforma proprietaria ipercompatibile mantenendo pieni diritti sui suoi dati e sulle sue relazioni.












Innovatori su Ning


Il gruppo "Innovatori" ha scelto la piattaforma di Ning per i propri lavori.
Mi piace l'approccio concreto ma basato su idee precise.
Si comincia condividendo la propria esperienza di innovazione che, come spesso accade, può raggiungere o meno gli obbiettivi preposti ma resta comunque un'occasione di crescita.
Si continua come ha fatto Massimo Melica, ideatore del network, "uscendo dalle logiche tradizionali di comunicazione che caratterizzano il nostro Paese e affidandosi alla propria creatività".

Se vi chiedete perchè farne parte la risposta dei fondatori è:
Partecipare ad Innovatori significa mostrare la propria presenza in un cammino di innovazione e sviluppo;
significa non demandare ad altri;
significa prendere in futuro le decisioni che potranno influenzare il nostro Paese.

Un cammino di responsabilità sociale quindi e di amore per la tecnologia.

Naturalmente su Innovatori trovate anche me

October 14, 2008

Risorse Lean and Six-Sigma


Risorse gratuite in lingua inglese per chi persegue obbiettivi di qualità in azienda e possiede basi matematico-statistiche e di general management.
La pagina che vi consiglio richiede l'inserimento della propria mail e fornisce libero accesso a numerosi strumenti (fogli elettronici, macro) e presentazioni (in pdf) su Lean Six Sigma.
Ringraziamo per questo David Cowburn e la 4C4 ltd.

October 13, 2008

Marketing sociale contro l'obesità !!!


Lo spunto per questo articolo mi viene dai risultati di uno studio commissionato dal Ministero della Salute:
"In Italia, ogni cento bambini della classe terza elementare 24 sono in sovrappeso e 12 obesi. Complessivamente si stimano oltre un milione di bambini tra i sei e gli undici anni con problemi di obesità e sovrappeso: più di un bambino su tre. Dati e stime sono il frutto del progetto "Okkio alla SALUTE", un'indagine condotta nelle scuole italiane dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali - CCM - e coordinata dall'Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 18 Regioni italiane e con la partecipazione dell'Istituto Nazionale di Ricerca e Nutrizione."

Se le aziende che producono "cibo spazzatura" hanno diritto di promuovere i loro marchi a maggior ragione lo hanno (e devono essere premiate dall'apparato pubblico) le aziende che commercializzano cibi sani e nutrienti. Ma come affrontare questo tzunami di Junk-food-Ad (pubblicità sul cibo spazzatura) che occupa ormai il 25% degli spazi sulle tv commerciali?

Il marketing sociale degli alimenti è ancora ad uno stadio molto embrionale ma sono numerosi i progetti (anche finanziati da ministeri e aziende socio sanitarie) in cantiere.

In questa presentazione di Giuseppe Fattori dell Ulss di Modena si possono osservare dei timidi tentativi di "social marketing planning", ma è Davide contro Golia......


PS Non dimenticate di Visitatare il sito MARKETING SOCIALE


Borse asiatiche - Lunedi 13 ottobre

Ancora tanta incertezza nei Mercati finanziari.
Questo lunedì, che doveva segnare il ritorno della fiducia dopo le rassicurazioni dei governi è invece dominato dall'incertezza. La borsa di Tokio è chiusa per festività ed in Cina non si stappa certo lo spumante....
L'Ansa riporta che "il rialzo ha interessato Hong Kong (+2,4), oltre a Sydney (+5,6), Seul (+2,5) e Singapore (+1,75). Fanno eccezione al trend positivo di oggi la Borsa di Shanghai, che ha aperto con un ribasso del 2,5 per cento e quella di Taipei (Taiwan), che sta perdendo il 2,85 per cento"

In tutto questo sono i nostri Fondi Pensione a pagare le spese e piccoli risparmiatori che non hanno tempo e capacità di seguire i movimenti speculativi....
Le grandi banche chiedono il sostegno dei governi (leggi: i nostri soldi) per garantirci i nostri risparmi (ma non erano già garantiti?).
Mi chiedo perchè non dividevano con noi i guadagni quando era il tempo delle vacche grasse...

Domani vedremo un mondo in cui i furbi saranno più ricchi e gli altri staranno a guardare con la paura (o la certezza) di non arrivare a fine mese.

October 02, 2008

Anche i brand evolvono secondo le leggi Darwiniane?

Questa è una fantastica presentazione sull'evoluzionismo di brand di Davidjdeal.
Prima della pausa estiva avevo scritto sul metamorfismo di brand e su come i brand si stiano progressivamente sganciando dai prodotti.
Cosa ci riserva il futuro ???????

Digital Darwinism
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Allora chiami o no?


Personalizza la tua scrivania con bigliettini scritti a caso, fogli accartocciati,
finti gadget di plastica e badge di congressi a cui non se mai andato.
Potrebbe persino sembrare carina.

October 01, 2008

Niente Fumo, Siamo Inglesi


Mi viene un pò da sorridere leggendo la notizia che
"Il regno unito userà per primo immagini sui pacchetti di sigarette per scoraggiare i fumatori".
Eppure è difficile pensare a qualcosa più forte e diretto di "IL FUMO UCCIDE" scritto a caratteri cubitali e con cornicetta nera.
Apriamo le danze!!!!!
Voi che immagine usereste????
Polmoni bruciacchiati, bronchioli fumanti, dita ingiallite ? TROPPO BANALE.
Pelle invecchiata, mozziconi abbandonati per strada? OVVIO E SCONTATO
Insomma, i creativi di Sua Maestà si preparino a chi la fa più spaventosa (l'immagine).