December 15, 2014

Demis e la sua gara UltraCycling Dolomitica 2014

Demis Zanato ha deciso di sfidare se stesso in una gara di endurance veramente estrema: l’UltraCycling Dolomitica!
Si tratta di una gara in bicicletta da 592 Km su e giù per le Dolomiti attraversando 16 passi. Il dislivello è di oltre 16,400 metri. Il tutto da percorrere entro il tempo di sole 40 ore.
Per farlo bisogna resistere, resistere e poi resistere, minimizzando i tempi per il recupero e per i bisogni fisiologici.
Demis ha potuto contare su un team di supporto davvero speciale  formato da 5 amici fidati, che lo hanno rifocillato, idratato, consolato e sostenuto nelle lunghe salite.




Una gara così richiede mesi e mesi di preparazione atletica e importanti modifiche dello stile di vita che rendono l’impresa possibile solo per poche persone fortemente motivate.
La preparazione prevede una integrazione che deve essere personalizzata sull’atleta.
Nel caso di Demis Zanato:
INTESTINO: Probactiol plus 1cps/die, UltraClear Sustain 2 misurini/die
FERRO: Ferrodyn 1 cps/die
TENSIONE MUSCOLARE E STRESS: Metarelax 2 cpr/die
ENERGIA: Optimum Health, Spirulina Metagenics

Durante la gara:
RESISTENZA: HMB Metagenics 4 cps ogni 4 ore
ENERGIA: Carnitina 1 g ogni 4 ore
TENSIONE MUSCOLARE E STRESS: Metarelax 2 cpr/die
ENERGIA: Optimum Health, Spirulina Metagenics
“La gara è stata durissima” ci racconta Demis, la prima notte ha piovuto tutto il tempo poi in vetta la temperatura è scesa intorno ai 3°C”.
Voglio tanto ringraziare il mio team di supporto e la Metagenics per avermi fornito il supporto tecnico sull’integrazione mirata ai miei bisogni.
Ho potuto concludere la gara senza problemi intestinali nonostante il freddo, la fatica e tutto quello che ho mangiato per potere avere abbastanza energia.
Purtroppo durante la gara non c’è tempo per mangiare bene e ho bevuto tante bevande con caffeina per stare su.
Ma ho superato me stesso e ho raggiunto il mio obiettivo.
Ho concluso il percorso entro il tempo stabilito con 39 ore!!!


December 02, 2014

La Vit.D riduce del 43% le esacerbazioni in pazienti con BPCO e bassi valori di 25(OH)Vit.D

La BPCO o Broncopneumopatia cronico ostruttiva è una delle patologie cronico degenerative più frequenti e la 4 causa di morte in Europa e USA. Dal maggio 2014 è la 3° causa di morte al mondo e in progressivo aumento nei paesi industrializzati grazie all’aumento dell’età media.
Un recente studio multicentrico pubblicato su Lancet: Respiratory Medicine ha evidenziato come una semplice integrazione con Vit.D è stata in grado di ridurre la severità e la durata dei sintomi respiratori con un impatto definito “drammatico (in senso positivo!) sulla qualità della vita dei pazienti. Per lo studio sono stati arruolati 240 pazienti con BPCO e stratificati in base ai livelli ematici di 25OH Vit.D.
122 pazienti hanno ricevuto per 1 anno una integrazione con 120.000 U.I di Vit. D/ogni 2 mesi 
e 118 il placebo.
Alla fine del periodo di studio si è osservato che il gruppo trattato nel suo complesso non ha avuto benefici statisticamente rilevanti rispetto al placebo ma se si analizzavano i sottogruppi diventava evidente che i pazienti che in entrata avevano i valori più bassi di 25OH Vit.D (inferiori a 50nm/l) mostravano una importante e significativa riduzione (-43% p < 0,02) delle esacerbazioni polmonari.
Il Prof. Martineau, Griffiths e gli altri autori concludono che una semplice integrazione con Vitamina D è in grado di ridurre le esacerbazioni di BPCO in pazienti con valori bassi di Vit. D < 50 nmol/l.


Cosa è la BPCO: Si tratta di un'affezione cronica polmonare caratterizzata da una ostruzione bronchiale, con limitazione del flusso aereo solo parzialmente o per nulla reversibile, lentamente progressiva, causata da un'infiammazione cronica delle vie aeree e del parenchima polmonare.

November 25, 2014

Nuove evidenze su Vit. D e rischio Cardiovascolare

Numerosi studi clinici suggeriscono una vasta gamma di effetti benefici per la salute legati alla vitamina D ma non c'è ancora un comune accordo sulle indicazioni da fornire ai pazienti circa la supplementazione con questa preziosa vitamina-ormone.
Segnaliamo oggi i dati provenienti da uno studio prospettico che ha coinvolto 14.641 adulti residenti del Regno Unito, seguiti per 13 anni.
Questa ricerca fornire indicazioni operative sui valori ottimali da raggiungere per il mantenimento di una buona condizione di salute.
Per verificare una correlazione tra livelli ematici di Vitamina D e vari fattori di rischio KT Khaw, dell'Università di Cambridge (Regno Unito), e colleghi hanno misurato livelli sierici di 25-idrossivitamina D [25 (OH) D] e stratificato i pazienti in 5 classi di rischio.


I dati mostrano che per ogni 2 nmol / L di incremento dei livelli sierici di 25-idrossivitamina D, il rischio di malattie cardiovascolari è diminuito del 4%, le malattie respiratorie dell'11%, e le fratture del 11%. I tassi di mortalità più bassi sono stati osservati in soggetti con concentrazioni sieriche 25-idrossivitamina D superiori a 90 nmol / L.
Gli autori dello studio sostengono che: "Le concentrazioni plasmatiche di 25 (OH) D maggiori possono ridurre le malattie del basso tratto respiratorio, la mortalità totale e l'incidenza di malattie cardiovascolari le le fratture."
Alla luce di studi come questi andrebbero rivisti i range di normalità forniti dai laboratori di analisi basati su letteratura obsoleta basata esclusivamente sul rapporto Vit-D e malattie dell'apparato muscoloscheletrico.


Leggi qui l'articolo completo gratuitamente

Fonte:Khaw KT, Luben R, Wareham N.  “Serum 25-hydroxyvitamin D, mortality, and incident cardiovascular disease, respiratory disease, cancers, and fractures: a 13-y prospective population study.”  Am J Clin Nutr. 2014 Nov;100(5):1361-70

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June 20, 2014

Valutazione dell'attività del sistema nervoso autonomo con fotopletismografia (PPG)

Quanti di voi hanno mai misurato l’attività del proprio sistema nervoso autonomo ANS (1) ?
Certo, qualche volta viene misurato il cortisolo o effettuate altre valutazioni indirette.
Tra queste ritengo molto interessante l’analisi FOTOPLETISMOGRAFICA o PPG (2) che ho effettuato con l'apparecchio PPG Stress Flow di Biotekna.

La Fotopletismofrafia misura quantitativamente le piccole variazioni di intensità luminosa associata a cambiamenti nella perfusione dei tessuti periferici (generalmente le dita delle mani). La stima del battito cardiaco viene effettuata sulla base del il polso periferico dipendente e sincronizzato al primo (HR)

Il test viene effettuato con dei sensori applicati alle dita e i dati analizzati da un PC collegato;
Il led  dei sensori PPG emettono un raggio luminoso ed un fotorivelatore legge la risposta tissutale in 2 frequenze del rosso e infrarosso.
Un algoritmo stima la frequenza cardiaca, respiratoria e viene quindi calcolata la VARIABILITA’ DEL RITMO CARDIACO (3).
La valutazione viene effettuata da seduti e a riposo per 5 minuti e nel mio caso ha riportato un valore medio di 68,5 battiti al minuto.

Ecco i risultati del mio test ed alcune valutazioni.
 


Il parametro SDNN è l'indice clinico della variabilità del ritmo cardiaco (HRV) ed è ottenuto attraverso un semplice calcolo di deviazione standard sugli Intervalli interbattito (IBI).
 

Nel mio caso il valore è di 50 ms che si posiziona nel limite basso della zona media. Sarebbe auspicabile intervenire per aumentare la variabilità e portarla più vicino a 100ms.


Ragazzi giovani ed allenati superano i 100 ms mentre cardiopatici post-infartuati scendono anche sotto i 15.

Numerosi studi clinici correlano la bassa variabilità del ritmo ad un AUMENTATO RISCHIO CARDIOVASCOLARE e ad uno stato complessivo di salute non buono.
Vengono poi effettuate altre valutazioni attraverso l'analisi di altre frequenze che interferiscono con la frequenza cardiaca (5).
I valori da me riportati indicano un valore alto delle VLF, indicatore di un forte dialogo interno e la presenza di "preoccupazioni o ansia";
Una forte attività sia delle pathways parasimpatiche (HF) che delle simpatiche (LF).
Si delinea il quadro di un soggetto con ipertonia simpatica e parasimpatica.
Altri soggetti possono invece mostrare un'attivazione differenziale di simpatico e parasimpatico o l'ipotonia generale.

L'inquadramento del soggetto ha un elevato valore descrittivo e prognostico per quanto riguarda:

- aging
- rischio cardio vascolare
- benessere ed equilibrio psichico
- energia corporea e psichica

Un altra valutazione effettuata dal test è il differenziale tra lato destro e sinistro che si correlano all'attività degli emisferi opposti.
Il dito della mano destra si correla all'emisfero sinistro e viceversa.
Il dato emerso dal mio test rileva un buon bilanciamento con una leggera dominanza dell'emisfero sinistro, quello correlato con il linguaggio e le emozioni sociali.


Ma quali interventi sono maggiormente attivi per il bilanciamento dell'attività nervosa autonoma?
Sono i classici MUST dello stile di vita sano:
-esercizio fisico 
- alimentazione sana e varia con sufficiente introduzione di acidi grassi omega 3
- stress management (meditazione, esercizi di rilassamento)
- biofeedback 
- interventi con nutrienti che contrastano la stanchezza surrenalica o l'iperattività surrenalica.

L'argomento del bio feedback è troppo interessante e pieno di risvolti per affrontarlo in questo articolo.
Sarà oggetto di approfondimenti in futuro.


(1) valutazione del sistema nervoso autonomo (ANS) ovvero funzione vasomotoria, termoregolazione, ritmo cardiaco, sudorazione, transito intestinale, conducibilità elettrica cutanea
(2) PPG è una tecnica di misurazione ottica non invasiva per rilevare le variazioni di volume del sangue nel letto microvascolare dei tessuti (Challoner 1979).
(3) La variabilità del ritmo cardiaco (HRV) è un indicatore di salute generale ottenuto attraveso un algoritmo applicato a misurazioni ottenute con ECG o PPG. Vengono stimati l' Intervallo InterBeat (IBI), ovvero il tempo che intercorre tra un'onda R (o battito
cardiaco) e la successiva (espresso in ms) 
(4) SDNN è la deviazione standard degli intervalli interbattito (IBI) e quindi indice di variabilità. Anche se il dato deve essere rapportato all'età del soggetto, possiamo definire degli intervalli: < 50 fuori norma, tra 50 e 100 da rivalutare, > nella norma
(5) HF da 0,15 a 0,4 Hz:pathways parasimpatiche respirazione - tono vagale
    LF da 0,04 a 0,15 Hz: pathways simpatiche; barocettori - ritmo cardiaco;
    VLF da 0,0033 a 0,04 Hz:pathways simpatiche; viscerale e termoregolazione - ritmo cardiaco; sono influenzate dall'attività mentale
    ULF <0 font="" hz:non="" studiate="" sufficientemente="">

June 16, 2014

Una Valutazione Globale dello Stress Ossidativo

Oggi ho effettuato un'analisi poco diffusa e fondamentalmente poco compresa: la valutazione globale dello stress ossidativo.

Ho utilizzato un'apparecchiatura che possiamo considerare tra le migliori al mondo in quanto con un solo prelievo consente di misurare:
 - lo stress ossidativo a cui siamo sottoposti ( d-ROM test)
 - le attività scavenger antiossidanti a nostra disposizione PAT Test.

Abbiamo quindi 2 risultati che poniamo sui piatti di una bilancia..


A sinistra troviamo lo stress ossidativo a cui siamo sottoposti e a destra la forza delle nostre difese.

Il mio caso è quello più desiderabile perchè il test ha rilevato un basso livello di stress ossidativo e un buon livello di attività antiossidanti plasmatiche.

I MIEI VALORI OGGI:
d-ROMs = 279 U Carr    VALORE OTTIMALE
PAT      = 2251 U Cor.   VALORE NORMALE



Purtroppo i casi così favorevoli sono meno del 10% tra le persone della mia età e  anche tra i giovani meno attenti al loro stile di vita.
I fattori che solitamente aumentano lo stress ossidativo sono:
1) Cattiva alimentazione (cibi spazzatura)
2) fumo 
3) consumo eccessivo di alcol
4) consumo di farmaci
5) contatto con sostanze tossiche ambientali

6) stress e disturbi dell'umore
7) overtraining negli atleti


La forza delle nostre difese dipende da quanti "super-alimenti" introduciamo con l'alimentazione. Sono i famosi anti-ossidanti come:
1) EGCG del te verde
2) polifenoli, carotenoidi di frutta e verdura;
3) acido alfa lipoico-diidrolipoico
4) glutatione
5) Vitamina C
6) Coenzima Q10
7) Curcumina

La forza delle nostre difese dipende anche dalla funzionalità epatica, visto che il fegato è il nostro principale laboratorio chimico dove si catabolizzano (distruggono) ma anche producono radicali liberi e sostanze reattive.

Per questo la salute intestinale e un buon funzionamento del fegato sono le premesse per avere un bilanciamento dello stress ossidativo corporeo.

Il test è ripetibile e sensibile.
Oltre 700 studi clinici hanno verificato le potenzialità d'uso dell'apparecchiatura e dei metodi di misura e l'applicabilità soprattutto come SCREENING nel campo della medicina funzionale.

Il test può essere utilizzato anche in medicina specialistica (antiaging, oncologia, reumatologia, cardiologia) per valutare il carico di stress ossidativo associato a trattamenti farmacologici o i benefici ottenuti da cambiamenti dello stile di vita.



L'apparecchio FRAS 4 Evolvo è prodotto e distribuito da H&D di Parma

June 12, 2014

EPIDEMIA MONDIALE DI OBESITA' E SOVRAPPESO: Possiamo fermarla?

In tutto il mondo, vi è stato un aumento allarmante dei tassi di obesità e sovrappeso in entrambi adulti (aumento del 28%) e bambini (in crescita del 47%) negli ultimi 33 anni, con il numero di persone in sovrappeso e obese arrivate ad oltre 2 miliardi lo scorso anno.
E' possibile parlare di una vera EPIDEMIA MONDIALE DI OBESITA' E SOVRAPPESO.
Questi sono i dati allarmanti emersi da un’estesa indagine epidemiologica realizzata dal Global Burden of Disease Study 2013, e pubblicata sul Lancet
(1).
La ricerca ha valutato la prevalenza globale, regionale e nazionale di sovrappeso e obesità negli adulti di età > 20 anni, bambini e adolescenti di età compresa tra 2-19 anni tra il 1980 e il 2013.
Il problema sovrappeso ed obesità non è egualmente distribuito nei vari paesi e solo 10 stati (USA, Cina, India, Russia, Brasile, Messico, Egitto, Germania, Pakistan e Indonesia) ospitano oltre 680 milioni di obesi.
Può sembrare strano trovare in cima a questa lista anche paesi dove la povertà e l’emarginazione sono epidemici, ma lo è anche la diseguaglianza sociale e le classi più abbienti non hanno adeguata cultura della salute;
Anche questi paesi le istituzioni fanno poco per educare la popolazione a stili di vita sani.

A farne le spese sono soprattutto le donne e i bambini, i più colpiti nei paesi in forte sviluppo economico.

L’aumento allarmante dei tassi di obesità e sovrappeso, negli ultimi 33 anni, riguarda sia gli adulti (+ 28%) e bambini (+47%).
Gli USA detengono il triste primato mondiale dell’obesità, con 1 adulto su 3 e trend in aumento ma anche Australia,  Regno Unito ( 1 su 4) non sono da meno.
Gli autori sottolineano i rischi derivanti dal quadro preoccupante emerso e la necessità urgente di invertire questa tendenza.
Riassumiamo adesso i dati salienti emersi dallo studio:
-      nel mondo industrializzato, gli uomini sono più obesi delle donne; nei paesi in via di sviluppo avviene il contrario;
-      c'è stato un picco di crescita nel decennio 1992 e il 2002, soprattutto tra le persone di età compresa tra 20 e 40;
-      la prevalenza di sovrappeso e obesità in età infantile è aumentata notevolmente nei paesi sviluppati, dal 17% del 1980 al 24% nel 2013 nei maschi e dal 16% al 23% nelle ragazze. Allo stesso modo, nei paesi in via di sviluppo, i tassi sono aumentati da circa l'8% al 13% in entrambi i ragazzi;
-     in Europa occidentale, i livelli di obesità nei ragazzi andavano dal 14% in Israele e il 13% a Malta, al 4% nei Paesi Bassi e in Svezia. I livelli di obesità nelle ragazze erano più alti in Lussemburgo (13%) e Israele (11%), e più bassa nel Norvegia, Paesi Bassi e Svezia (4%). 

Anche se nei paesi sviluppati il tasso di aumento obesità in età adulta ha iniziato a rallentare negli ultimi 8 anni la situazione è ASSOLUTAMENTE CRITICA E RICHEDE INTERVENTI DECISI DEI GOVERNI E DELLE AUTORITA' SOVRANAZIONALI mirati soprattutto alla cultura della salute e all'educazione alimentare a partire dall'età scolare. 

RESPONSABILITA’ DELLE AZIENDE ALIMENTARI
Per contrastare questo fenomeno è indispensabile portare il BMI di intere nazioni almeno a quello di 30 anni fa e questo implica una responsabilizzazione individuale e azioni decise.
L’industria alimentare ha avuto un ruolo determinante nel determinare questa situazione e deve collaborare a mettere in atto le contromisure attraverso una revisione critica delle qualità nutrizionali degli alimenti prodotti e promossi attivamente con la pubblicità.

Un miglioramento qualitativo delle abitudini alimentari non avrebbe a livello sociale un impatto negativo sull’economia ma potrebbe addirittura promuovere le piccole realtà produttive e distributive che si focalizzano sugli aspetti “salutistici”.

Già a livello mondiale vediamo importanti trend che riguardano l’industria alimentare:
-        ASSENZA DI ALLERGENI (Glutine, latte, soia, crostacei, frutta secca) e LATTOSIO
-        ECOSOSTENIBILITA’ DEL PROCESSO PRODUTTIVO
-        RICERCA DI SNACK SALUTISTICI E SMOOTHIES
-        BIOLOGICO
-        RIFIUTO DI OGM E ADDITIVI NON NECESSARI

Fonti:

1.      Marie Ng, Emmanuela Gakidou et al. Global, regional, and national prevalence of overweight and obesity in children and adults during 1980–2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013The Lancet, 2014; DOI: 10.1016/S0140-6736(14)60460-8

June 07, 2014

Aumento dell'adiposità: causa o conseguenza di eccessivo apporto calorico?

E' ormai evidente che i vecchi modelli su adiposità, obesità e rischio cardiovascolare sono inadeguati.
Per decenni l'approccio dietetico si è focalizzato su un banale conteggio calorico ignorando le capacità omeostatiche dell'organismo.
Si fanno strada, con grande ritardo, letture alternative che cercano di spiegare i meccanismi eziofisiopatologici con un punto di vista apparentemente simile ma radicalmente diverso.

Fonte: Increasing Adiposity:  Consequence or Cause of Overeating?
Vari fattori genetici, incluso la dieta, possono aumentare l'anabolismo che favorisce l'accumulo di grasso in riserve piuttosto che l'ossidazione delle calorie ingerite (aumento della lipogenesi, aumentato uptake di zuccheri e grassi nelle cellule adipose e minore lipolisi a digiuno nelle cellule muscolari).
Di conseguenza aumenta la fame e diminuisce il consumo calorico, riflettendo il tentativo da parte del corpo di compensare la riduzione dei nutrienti metabolici circolanti sequestrati nel tessuto adiposo e quindi non disponibili per le esigenze metaboliche.



 
L'aspetto rivoluzionario di questa interpretazione è nel considerare l'obeso una persona DENUTRITA in quanto il carburante metabolico circolante è ridotto dall'adiposità.
Questo aspetto diventa ancora più eclatante se oltre a considerare i macronutrienti consideriamo anche vitamine e minerali.
Gli obesi mostrano frequentemente gravi carenze vitaminiche (esempio con la vitamina D) e di minerali. L'eccessiva introduzione di calorie vuote provenienti da "cibo spazzatura" aggrava il circolo vizioso instauratosi e ostacola tutti i tentativi di compensazione basati unicamente sulla riduzione calorica.

Paradossalmente i nuovi standard per la prevenzione ed il trattamento del diabete mellito appena rilasciate da AND e SIS continuano ad ignorare gli aspetti epigenetici e nutrigenomici limitandosi (per gli aspetti nutrizionali) a consigliare una "dieta mediterranea" la riduzione (NON L'ELIMINAZIONE) dei grassi trans e scoraggiando l'integrazione nonostante alcune sostanze (Cromo per esempio) abbiano evidenze cliniche tali da portare a Claim approvati dalla Comunità Europea.

June 04, 2014

Medico "Tradizionale" e medico "moderno"

La tabella che segue è volutamente provocatoria e spero possa favorire qualche riflessione.
Ovviamente una polarizzazione eccessiva può risultare estrema, ma è certo che i due modelli proposti hanno un profilo molto ben delineato e facilmente riscontrabile nel mondo reale.
Tengo a precisare l'uso del termine "tradizionale" che ho usato nella tabella.
Esso si riferisce al ruolo di sacerdote-taumaturgo-medico presente nelle grandi culture dell'antichità da oriente a occidente.

In queste società, il ruolo del medico veniva esercitato generalmente dalla casta sacerdotale e la funzione di supporto al percorso di guarigione degli altri membri del gruppo faceva parte di un insieme di procedure e riti finalizzati non soltanto al benessere fisico e psichico ma anche all'evoluzione spirituale del singolo. Non era mai il medico o il farmaco che guariva una malattia ma una grazia divina favorita dall'aiuto "tecnico" del taumaturgo o guaritore. E' facile intuire quanto questo sia distante dalle concezioni moderne.
Non si vuole in questa sede discutere di aspetti di fede ma mettere in evidenza aspetti di principio basilari relativi al concetto di medicina e terapia.
A dispetto delle scarse conoscenze tecnico-scientifiche del passato, andrebbero recuperati molti VALORI presenti nell'approccio medico tradizionale che valorizzano l'uomo e la persona proponendo un percorso di cura preventivo personalizzato e partecipativo.
Non è forse quello che stiamo riscoprendo adesso? 





May 03, 2014

Microbiota, leaky gut syndrome and gut-related diseases


1) Good morning and thank you for attending this im7th International Immunonutrition Workshop in Carovigno.I would like to thank Prof. Jirillo that invited me to lecture on the importance of gut microbiota and gut-related diseases.
2) Summary
 3) Human microbiome research has the potential to transform the practice of medicine, fundamentally shifting the ways in which we think not only about human health, illness, and disease, but also about clinical practice and public health interventions. What are the new insights and main components of the intestinal ecosystem and its functions?
 4) Let’s start from the microbiome. Analyzing new scientific studies the question arise on “how much are we only human”. Our gut contains more than 1000 different species that compose a complex eco-system.
 5) Humans can be considered meta-horganisms where the number of symbionts are 10-fold greater than human cells, metabolically and immunologically integrated, with a more than 1 kg active biomass
 6) Symbionts colonize many sites of human body, creating a complex network of micro-ecosystems each characterized by different organisms, exchanges of matter and energy; Such micro-ecosystems can be found on our skin, genitourinary tract, mouth, pharinx and all gastrointestinal tracts. They constitute potential therapeutical targets for innovative bio-therapeutical agents that will be listed later.
7) Human microbiota starts from a sterile environment guaranteed by the mother placental barrier. Earlier research suggested that term fetuses are sterile and that the initial bacterial colonization of the newborn GIT occurs only after the baby transits through the birth canal. However, recent studies have demonstrated that the colonization and/or contact of the fetus with the maternal GIT microbiota may start in utero
8) Arumugam and others studied human microbiome through faecal metagenomes of individuals coming from 4 countries. They identified three robust clusters (then called enterotypes ) that are not nation or continent-specific. Enterotypes are identifiable by the variation in the levels of one of three genera: Bacteroides, Prevotella and Ruminococcus
9) Real inoculation of the baby body goes on through the contact of the mother skin and faecal microbiota, through the mothers nipples during breast-feeding and with the contact with other relatives skin. But it takes some months before the real native core microbiota is established. This happens in a time range that goes from 4th to 36th months after birth. This core microbiota will be a unique fingerprint of the individual although it could be modified during the lifespan.
 10) There are two fundamental concepts we need to consider to fully understand gut-ecosystem: The concept of intestinal ecosystem’s functional level and the concept of physical and physiological gut barrier. The intestinal ecosystem is composed by 4 different functional levels: intestinal lumen, mucus layer (internal and esternal, endotelium made by a single layer of enterocytes and the submucosa, where most of the enteric immunitary and nervous system is located.
11) The human intestinal mucosa is composed of a simple layer of columnar epithelial cells with different characteristic for each tract, as well as the underlying lamina propria and muscular mucosa. The tight junction, a component of the apical junctional complex, seals the paracellular space between epithelial cells.
12) Tight juntions are one of the pillars of gut selective permeability, closing gaps between endothelial cells and directing nutrients and big molecules through intracellular absorption pathays. Tight junctions consist of several intracytoplasmic or intra- or extracellular proteins, such as occludine and claudine, and another third category: JAM (junctional adhesion molecules). Finally, the intracytoplasmic actin fibers ensure the integrity at the apical side of the enterocyte.
13) We can say that gut permeability is the complex result of different components and it is a highly regulated process
14) Our symbiont bacteria, viruses and fungi lives in the lumen and in the mucus layer. Sometimes traslocation in the submucosa occurs leading to pathological presence of bacteria in blood and other tissues like pericardium. Mucus layer is composed by a hard base, 50 μm thick, firmly adherent to the epithelial cells and a thinner outer layer which is the usual habitat of the commensal flora. The inner mucus layer is dense and does not allow bacteria to penetrate, thus keeping the epithelial cell surface free from bacteria. Other bacteria can be found in the lumen content and are the major components of faecal mass.
15) Let’s see what are the main effects of gut microbiota on human health. Gut entothelium and mucus layer create a physical and physiological barrier toward the outside (that is inside us). Microbiota is responsible for developement of immunocompetence and tolerance. It is responsible for synthesis of vitamins and metabolic modulators. Metabolic/Trophic function, Drug methabolism and Behavior conditioning;
16) Development of Native Core Microbiota and development of immune systems goes together during the first 2-3 years of life
17) In early life, composition of the microbiota profoundly influences the development and maturation of the gastrointestinal tract (GIT) mucosa and GI ecosystem. Therefore, strategies to manipulate the microbiota during infancy may prevent development of some diseases later in adult life. After vaginal birth, the colonization of the neonate GIT continues through contact with maternal feces and vaginal bacteria, leading to a relatively simple microbial community that is influenced by feeding type (breast vs. formula feeding). Maternal GIT microbiota, vaginal microbiota, and breast milk composition are influenced by maternal diet. Alterations of the maternal GIT microbiota composition via supplementation with probiotics and prebiotics have been shown; however, transfer of these benefits to the offspring remains to be demonstrated. 18) The intestines contain immune cells that are important for maintaining the health of the digestive tract. The GALT and the LP are where the majority of the immune cells reside. During conditions of health, the GALT supports the development of anti-inflammatory adaptive immune responses towards harmless antigens originating from food and the intestinal microbiota. A delicate homeostasis is created and allows us to live with our intestinal flora without immune reactions to the food we eat.
19) It is estimated that 60% of the immune cells in the submucosal zone lie under the epithelium. These cells largely consist of 2 important organization types: constantly active cells, such as the transepithelial M-cells, and submucosal macrophages which, as sensors, are permanently susceptible to signals from the microbiota.
 20) The gut makes a huge investment in maintaining an extensive and highly active immune system. Specialized M-cells constantly transport gut bacteria and antigens from the gut lumen into the lymphoid tissue. Dendritic Cells in the Lamina propria reach through epithelial cells and also sample gut bacteria and antigens. Potentially tissue-damaging T-cell responses may be inhibited by immunosuppressive cytokines and regulatory T cells.
21) How the host-gut microbiota balance is mantained? And what triggers unbalances?
 22) Let’s start from the causes and give a look to the most common triggers that may act over a genetic predisposition. We saw that genetic predisposition and the vertical transfer of the core microbiota from the mother can strongly influence the microbial communities of the subject. Life conditions can trigger substantial changes of the microbiota and expression of the microbial flora: diet, physical exercise, infections, stress, environmental toxines, for example. Any of this changes have as end result the breaking of the symbiontic link between the human and the symbionts.
23) Microbes-gut link alterations leads to dysbiosis. Dysbiosis can be considered the second step in etiopathogenesis of many chronical diseases, even those apparently not linked to gut health.
24) Dysbiosis is the intermediate step from mirobiota alteration toward leaky gut and its consequences.
25) Many diseases are associated to unbalanced gut microbiota and more and more are joining the list. Sometimes the link between the disease and the alteration of gut ecosystem is not direct and fully understood.
26) We should not forget that gut microbiota is composed not only by bacteria. Fungal and viral community importance has been underestimated for too long. Bacterofages in the future could be used to control and influence bacterial community. Dysbiosis of fungal microbiota is associated with inflammation and could lead to fungal overgrowth as it happens in Candidosis
 27) Candidosis is commonly considered and treated as a simple parassitosis but we should re-consider the pathogenetical role of minor fungal microbioma unbalances for the general conditions of gut microbiota and human health
28) This slide shows some complex interactions network undergoing life of symbiontic communities. Here we see how Saccharomices boulardii can interfere with the activity of pathogenics microbes with different mechanisms: anti-toxinic effect, preservation of tight juntions, modulation of inflammatory signals, interference with adherence of pathogens. Dysbiosis is a strong risk factor for GI infections and associated with after infection complications.
29) This study of Spiller (2009) shows that when gastrointestinal infections occur the unbalance can proceed toward recovery or induce a post-infectious IBS. Post infectious IBS accounts for at least 5 to 10% of total IBS and its consequences can last for years
30) Potentially, probiotics maintain or restore gut micro-ecology during or after antibiotic treatment through: receptor competition, competition for nutrients, inhibition of epithelial and mucosal adherence of pathogens. introduction of lower colonic pH favoring the growth of nonpathogenic species, stimulation of immunity, or production of antimicrobial substances. Reinforcing gut microbiota can help preventing acute GI infections like traveler diarrhea and Antibiotic Associated Diarrhea and some organisms have better evidences of preventive activity: (Lactobacilli among bacteria and Saccharomices among fungi).
31) Microbiota of IBS and healthy subjects are significantly different
 32) Some groups of strains dramatically decrease, like bacteroidetes, other slightly increase. A Firmicutes icrease of 5% it is shown in this 2011 study on IBS patients.
 33) Unbalanced microbiota together with a leaky epithelial barrier allows bacteria and/or bacterial products access to the submucosal compartment where mast cells and immune cells (lymphocytes) are activated, releasing mast cell proteases, chemokines, and cytokines, which can activate sensory neurons. This, in turn, can result in local reflexes that affect motor and secretory functions or lead to enhanced visceral sensation centrally.
34) This extraordinary picture (thanks to prof Barbara of Bologna university) shows how Mast Cell-Nerve Vicinity Correlates with Abdominal Pain in IBS. Abdominal pain is a very common symptom of intestinal functional disorders classified under Roma 3 criteria
 35) We know for sure that composition, distribution and bio-diversity of intestinal flora is completely alterated in all chronic inflammatory gut diseases, in IBS and many gastrointestinal functional disorders.
 36) We can affirm that bio-diversity of intestinal flora is always reduced in gastrointestinal tract disorders with proliferation of some pathogenic strains and reduction of Bacteroidetes prevalence.
 37) LGS and Dysbiosis can interfere with metabolic processes, in the first place disturbance of the carbohydrate-lipid metabolism. Progression from triggers to dysbioses , followed by a disturbed barrier function, which in its turn leads to a hyperpermeability, specifically for bacterial antigenes, endotoxins, composed of lipopolysaccharides (LPS), which pass through the barrier via disrupted junctions and cause endotoxemia. This bacterial endotoxemia involves a disturbance of the metabolic signal cascade, specifically GLP1 and GLP2, the carbohydrate regulation, modification of the lipogenesis and of fat storage. This leads to low grade inflammation and clearly contributes to the development of type II diabetes.
 38) The integrity of the intestinal barrier is also linked with overweight and obesity.
39) Hyper-permeability is a trigger which changes the so-called ponderostate and the increases fat storage for the same calorie intake. IHP enhances adipocyte signals into energy storage, which leads to overweight, hyperplasia and hypertrophy of the adipocytes.
 40) Finally, there is a link between HPS and immune diseases. We know the reason for this: hyperpermeability allow the antigenes to pass through, they start overactivating the submucosal immune system, which creates inflammatory signals from a distance, which activate super antigenes and many clones, applied in autoimmune pathology. This is well identified in inflammatory diseases, psoriasis and in many autoimmune diseases. Theoretically, the antigenes are filtered by the tight junctions, but in case of HPS, the antigenes and large molecules pass through the barrier.
 41) Another disorder linked to microbiota that we should not forget is chronic fatigue syndrome. Fibromyalgia is often linked with IHPS. Normalization of the LGS is clinically associated with early and improved remission scores.
 42) Finally, in neuropsychiatric disorders an increased IHP involves inflammatory factors which release cytokines in de glia of the brains and particularly activate enzymes which cause tryptophan or thyrosin to degradate. This way, amino acids are diverted from their metabolic task, that is the synthesis of neurotransmitters, to pathogenic pathways, more specifically these of kineurine. In short, LGS involves a decrease of the neurotransmitters production and neurotoxicity. In the last decade, articles have been published which show a clear connection between LGS and clinical signs of depression, major and chronic depression, which do not react well to the classical antidepressant treatment
43) Let’s give a look at the liver. Small intestinal bacterial overgrowth (SIBO), present in a variety of liver diseases, and dysbiosis lead to an enhanced release of pro-inflammatory cytokines. Increased intestinal permeability, also well described in liver disease, enhances translocation of bacteria, endotoxin, or pro-inflammatory products such as LPS from gram-negative bacteria, which reach the liver through the portal vein or, in the presence of portal-systemic shunting, access the systemic circulation directly.
44) Gut microbiota unbalances are present at all levels in the progression of non alcholic liver disease to nash to cirrosis up to the terminal stage of liver carcinoma.
45) Science many times proceeds on the shoulders of visionary individuals that can foresee a glimpse of the general picture. It was like that with the «Leaky gut syndrome», that was conceived far before the real discovery of permeability mechanisms. The “leaky gut syndrome» spent many years in the backstage of science until a italian researcher Prof. Alessio Fasano discovered by chance, the zonulines and opened the way of understanding mechanisms of gut permeability regulation.
 46) Currently we know that some bacterial toxin, alcol, non steroideal drugs, and many nutrients can modulate gut permeability ; so we have a strong confirm that diet is one of the best weapons to mantain and restore gut balance. Nutrients can influence: mucus production, endotelial integrity, junctions stability, microbial balance
47) How? Modulating ATP production, tight junctions protein production, membrane fluidity and microbic trophysm;
 48) Nutrient’s ability to fight digestive tract disorders depends on how much the balance has been corrupted and the disease chronicized. More severe unbalances can benefit of a integrative nutritional approach and specific diets
 49) In this proof-of-concept study, conducted at Rome University, a combination of pre- and probiotics (L. acidophilus NCFM, B lactis Bi-07), vitamins, minerals, antioxidants and anti-inflammatory agents (Nutrimonium®) was added to the common diet of 33 subjects with D-IBS or M-IBS and increased intestinal permeability (measured with 51CrEDTA Test) for 60 days. After the treatment, each patient repeated the intestinal permeability test with 51CrEDTA. Global health state with a slightly modified version of EQ-5D VAS (0-100 mm) was evaluated at baseline and after the treatment.
50) Restoring the impaired gut barrier may be challenging, especially since there are several therapeutic targets to hit, as gut microbiota, intestinal mucus, intestinal immune cells, tight-junction function, et cetera. A multimodal approach, with a combination of different healing agents, seems to be effective both in improving intestinal permeability and in ameliorating symptoms.
 51) I would like to mention the epigenetic role of nutrients that is usually underestimated and can infulence health of offspring. Vitamine D has a pleiotropic effect and acts on more than 2.000 genes not only on bone and muscles but on every bodly district. Its activity can be prolonged vertically to the next generation.
52) New frontiers of clinical intervention on microbiota includes faecal transplants. This new technique showed good results on antibiotic resistant infections from Clostridium difficile.
 53) Then the technique was applied to other digestive tract disorders like ulcerative colitis, Ibs and later to other systemic diseases like chronic fatigue and multiple sclerosis. At the moment more than 300 centers in the world have ongoing applied researches on Faecal transplants or microbiome transplantation.
54) FDA is now regulating the procedure in order to guarantee safety for the patients and currently in Italy the procedure is considered for the regulatory aspects a «tissue transplantation»
 55) Biotherapy is currently a functional approach to rebalance gut microbiota together with lifestile intervections (diet and physical excercise)
56) GUT Microbiota is a complex organ enrolled in crucial tropho-metabolic, barrier and immunological functions, Balance between different bacterial species and between bacteria and host strongly influences human health. An unbalanced gut microbiota (Dysbiosis) is involved in the pathogenesis of most GI disorders. Microbiota assessment and remodulation are key strategies for restablishment of a correct host-bacteria cross talk.

April 26, 2014

GoInpharma

Comincia oggi la mia collaborazione con il sito GOINPHARMA 


 GOINPHARMA si propone di fornire breaking news in Italiano sul mondo farmaceutico, chimico e del nutraceutico.

La mia collaborazione si concentrerà sulle news relative al mondo del PARAFARMACO, ed in particolar modo del settore degli integratori alimentari, dipositivi medici, novel foods e prodotti dietetici per fini medici speciali.

Le notizie riguarderanno aspetti di mercato, regolatori e verranno segnalati studi clinici e di ricerca di base di particolare rilievo.

Le fonti saranno sempre indicate in calce all'articolo e si manterranno le caratteristiche di estrema sinteticità ed accuratezza che hanno caratterizzato la linea editoriale del sito.

Un augurio di buon lavoro e un saluto alla redazione!

Se ritenete valido questo servizio gratuito di informazione non dimenticate di lasciare un LIKE!


April 16, 2014

Identificazione precoce dei bambini a rischio di sindrome autistica

Sappiamo che una precoce identificazione dei bambini a rischio di sindrome autistica può aiutare i genitori e il personale sanitario a offrire un quadro assistenziale migliore contrastando molte delle problematiche che fanno parte quadro autistico (ad esempio i disturbi del tratto digerente).
Qui i criteri diagnostici generali (DSM-5)
Una precoce identificazione dei bambini a rischio indubbiamente porta ad anticipare la vera e propria diagnosi evitando inutili ritardi e sofferenze. Il metodo proposto dai ricercatori si basa su un semplice test sui riflessi della testa che viene effettuato al quarto mese di età ed eventualmente ripetuto. Il metodo è integrato dalla misurazione della circonferenza della testa. Si è visto infatti che un rapido accrescimento della circonferenza del cranio e un'assenza del riflesso "tilting" sono in grado di diagnosticare precocemente un quadro autistico. L'articolo in forma intera è disponibile a questo indirizzo.


April 08, 2014

La Detossicazione Epatica

Ecco un articolo dal titolo "La Detossicazione Epatica" pubblicato sul numero 22 - 2/2014 della rivista "Fitness e Sport". Buona lettura..

February 05, 2014

Sconfiggi la forfora dall'interno

I cosmetologi fanno una gran fatica a trovare nutrienti per il capello e il cuoio capelluto in grado di essere assorbiti e svolgere un'adeguata azione nutritiva.
Ho grandi dubbi sull'effettiva biodisponibilità dei nutrienti contenuti in shampoo, balsamo, maschere protettive per capelli.
Recentemente troviamo tra i preparati sostanze molto "nobili" come taurina, coenzima Q10, vitamine, minerali.
Certamente è più facile nutrire il capello dall'interno attraverso la circolazione sanguigna.
Vediamo così come alcuni problemi difficili da debellare si sciolgano come neve al sole.
E' il caso della FORFORA.
La forfora  scompare nel giro di 2 settimane con un'adeguata supplementazione di acidi grassi Omega 3.
Il motivo è da ricondurre alle conseguenze negative di un profilo lipidico squilibrato verso gli acidi grassi saturi ed omega 6.

L'alimentazione povera di Omega 3 interferisce con i normali processi di produzione di sebo da parte del bulbo pilifero e rende la cute più secca e squamosa.
La somministrazione di Omega 3 deve essere di almeno 1g al giorno privilegiando fonti di buona qualità per non incorrere in intossicazione da metalli pesanti e pesticidi.
Curiosamente la produzione di sebo nei primi giorni di trattamento può aumentare e quindi potremmo avere l'impressione che i capelli diventino TROPPO GRASSI
Questo fenomeno si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni quando vedremo per sempre sparire LA FORFORA dai nostri capelli e dai nostri abiti.

L'eccesso di introito in zuccheri semplici da cibi e soft-drinks aumenta il rischio cardiovascolare

Per la verità non ci sorprende affatto quanto emerso da una ricerca sui consumi alimentari negli USA e appena pubblicata  JAMA Internal Medicine,




L'indagine mette in risalto che:
- gli adulti americani consumano più zuccheri di quanto è raccomandato 
- l'eccesso viene soprattutto da bevande zuccherate e cibi processati
- anche se il trend è in riduzione negli ultimi 5 anni i livelli attuali sono inaccettabili.

E' bene ricordare che le calorie apportate dagli zuccheri semplici sono "calorie vuote", prive di vero potere nutritivo (non apportano vitamine, minerali e sostanze bioattive) e quindi paradossalmente troviamo negli stessi obesi e diabetici ampie fascie di malnutrizione.

E' una fotografia inpietosa sulla dilagante epidemia di diabete tipo II, obesità e patologie cronico degenerative conseguenti che colpisce non solo gli Stati Uniti ma tutto il mondo civilizzato.