June 07, 2014

Aumento dell'adiposità: causa o conseguenza di eccessivo apporto calorico?

E' ormai evidente che i vecchi modelli su adiposità, obesità e rischio cardiovascolare sono inadeguati.
Per decenni l'approccio dietetico si è focalizzato su un banale conteggio calorico ignorando le capacità omeostatiche dell'organismo.
Si fanno strada, con grande ritardo, letture alternative che cercano di spiegare i meccanismi eziofisiopatologici con un punto di vista apparentemente simile ma radicalmente diverso.

Fonte: Increasing Adiposity:  Consequence or Cause of Overeating?
Vari fattori genetici, incluso la dieta, possono aumentare l'anabolismo che favorisce l'accumulo di grasso in riserve piuttosto che l'ossidazione delle calorie ingerite (aumento della lipogenesi, aumentato uptake di zuccheri e grassi nelle cellule adipose e minore lipolisi a digiuno nelle cellule muscolari).
Di conseguenza aumenta la fame e diminuisce il consumo calorico, riflettendo il tentativo da parte del corpo di compensare la riduzione dei nutrienti metabolici circolanti sequestrati nel tessuto adiposo e quindi non disponibili per le esigenze metaboliche.



 
L'aspetto rivoluzionario di questa interpretazione è nel considerare l'obeso una persona DENUTRITA in quanto il carburante metabolico circolante è ridotto dall'adiposità.
Questo aspetto diventa ancora più eclatante se oltre a considerare i macronutrienti consideriamo anche vitamine e minerali.
Gli obesi mostrano frequentemente gravi carenze vitaminiche (esempio con la vitamina D) e di minerali. L'eccessiva introduzione di calorie vuote provenienti da "cibo spazzatura" aggrava il circolo vizioso instauratosi e ostacola tutti i tentativi di compensazione basati unicamente sulla riduzione calorica.

Paradossalmente i nuovi standard per la prevenzione ed il trattamento del diabete mellito appena rilasciate da AND e SIS continuano ad ignorare gli aspetti epigenetici e nutrigenomici limitandosi (per gli aspetti nutrizionali) a consigliare una "dieta mediterranea" la riduzione (NON L'ELIMINAZIONE) dei grassi trans e scoraggiando l'integrazione nonostante alcune sostanze (Cromo per esempio) abbiano evidenze cliniche tali da portare a Claim approvati dalla Comunità Europea.

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