Showing posts with label colesterolo buono e rischio salute. Show all posts
Showing posts with label colesterolo buono e rischio salute. Show all posts

July 02, 2009

Note ministeriali sui farmaci e salute dei cittadini

Come preannunciato l' Aifa (Agenzia Italiana per il farmaco) ha iniziato una revisione delle note ministeriali per ampliare accesso appropriato ai farmaci ed evitare discriminazioni

Le note ministeriali comparvero nel secolo scorso. Correva l'anno 1993 e per la prima volta si parlava di farmaci non o parzialmente rimborsabili dal sistema sanitario.
I farmaci furono raggruppati in tre classi (A a totale carico del SSN, B parzialmente rimborsati e C a totale carico dell'assistito).
Fatta la regola bisognava tenere conto delle eccezioni; nacquero così qualche decina di note ministeriali che regolamentavano le principali classi di farmaci ed il loro uso in determinate condizioni patologiche. Da allora molte cose sono cambiate, ma le note sono ancora 89 .
Il federalismo sanitario ha complicato ulteriormente le cose permettendo alle regioni di "personalizzare" la rimborsabilità.



Adesso il Direttore Generale dell'Aifa Guido Rasi ha dato mandato ad un Gruppo di lavoro ad hoc di procedere alla (ENNESIMA) revisione delle Note Aifa secondo criteri che escludano limitazioni nell'accesso ai farmaci non giustificate da esigenze di tutela della salute dei cittadini.

Molti cittadini ed associazioni di consumatori hanno da tempo avanzato il sospetto che criteri economici e finanziari e non di salute pubblica abbiano potuto influenzare la decisione dei tecnici e del legislatore sull'argomento rimborsabilità.

Aspettiamo con grande trepidazione e fiducia una regolamentazione che dia spazio alla prevenzione, soprattutto nelle malattie cronico degenerative.
L'ottica di trattare solo gli eventi acuti appartiene alla medicina del secolo scorso...
Il concetto stesso di prevenzione andrà profondamente rivisto alla luce delle nuove scoperte nel campo della medicina funzionale, della nutrigenomica e della biologia molecolare.

In attesa di una revisione generale la Nota 78 relativa al glaucoma è stata sospesa.

June 20, 2009

Montagne di Zucchero


Mangereste 10 zollette di zucchero una dietro l'altra o le dareste volentieri a vostro figlio?

Penso di no..

Ma è quello che facciamo ogni volta che beviamo una lattina di cola.
Su questo sito ci possiamo fare un'idea sul contenuto in zuccheri di molti alimenti, bevande e snacks che consumiamo regolarmente.
E' vero che i carboidrati (lo zucchero è un carboidrato) sono una componente essenziale di una dieta equilibrata (che dovrebbe esserne costituita almeno al 30%) ma è anche vero che:
'Un abuso regolare di zuccheri semplici è alla base di sovrappeso, obesita e molte patologie cronico-degenerative come il diabete".
L'uso frequente di bevande gassate e ricche di zucchero andrebbe evitato in particolar modo durante i pasti quando ingeriamo già sufficienti calorie dagli alimenti.

Andrebbe evitato l'uso frequente nei bambini ed adolescenti perchè gli zuccheri semplici e raffinati contenuti nelle bevande dolci portano calorie "vuote" (nel senso che sono prive di fibre e micronutrienti come vitamine e sali minerali) e hanno un alto indice glicemico * (ovvero provocano un repentino innalzamento della glicemia).
* Segnalo questa interessante tabella sull'indice glicemico di vari alimenti.



Ci sono alternative altrettanto gradevoli e più benefiche, tra cui la frutta e i vegetali crudi (anche come centrifugati) .

May 27, 2009

La Coop sfida il sistema "farmaco" con il 2° OTC a marchio proprio

La Coop ha lanciato la sua sfida a tutto il sistema di produzione e distribuzione del farmaco in Italia. Si prepara infatti a lanciare il 2° farmaco a marchio proprio che verrà venduto presso i corner Coop Salute all'interno di ipermermercati.

Il primo è stato un’associazione di acido acetilsalicilico e acido ascorbico (330 milligrammi più 200 milligrammi) in confezioni da 20 compresse a un prezzo di 2 euro.

Il secondo sarà il paracetamolo (meglio conosciuto con il brand name di Angelini "Tachipirina").
Dal 15 giugno saranno disponibili confezioni da 20 compresse di paracetamolo Coop da 500 mg al prezzo di 1,50 euro.
Dal confronto con il prezzo medio di farmacie e parafarmacie (molto variabile a secondo del punto vendita e della casa produttrice) si evidenzia una differenza di circa il 60%.






La scelta di Coop non è casuale; paracetamolo e acedo acetil salicilico sono i due farmaci senza obbligo di ricetta più venduti in Italia.

A questo punto la sfida è stata lanciata e si giocherà sulla qualità del farmaco.

Sappiamo infatti che i farmaci generici o bioequivalenti non sono tutti uguali.

La legge italiana obbliga il produttore a garantire una "bioequivalenza" (poco verificata per scarsezza di controlli) ed una percentuale di principio attivo uguale (con una tolleranza del + o - 20%). Quello che cambiano sono gli eccipienti.
Chi ha studiato farmacia conosce bene l'importanza degli eccipienti nel veicolare in maniera ottimale il principio attivo, nel garantire una bassa allergenicità (esistono intolleranze ed allergie ad eccipienti dei farmaci) nel favorire o ritardare la farmacocinetica del principio attivo, nel permettere la solubilità del prodotto (pensiamo alle compresse effervescenti, alle bustine etc.)


L'azienda italiana che produrrà il paracetamolo per Coop avrà dunque una grande responsabilità.

Potrà rinforzare la fiducia degli italiani nei confronti dei prodotti "unbranded" oppure rinpinguare le fila di quelli che preferiscono pagare la differenza ma avere un prodotto con maggiori garanzie di qualità.


Certamente quello del farmaco da banco e dei rimedi naturali sono fette di mercato veramente grosse ed in espansione. Fa bene Coop a cercare di acquisirne una quota.

L'effetto di calmieramento dei prezzi auspicato dai managers di Coop saà certamente apprezzato dai pazienti se verranno mantenute adeguati standard qualitativi.

Vedremo se potremo fidarci di Coop Salute....

Ulteriori informazioni sul portale sulla Salute

May 24, 2009

Salute 2.0: quando l'opinione dei pazienti conta

E' da un anno che penso costantemente ad un portale web 2.0 sulla salute che riesca a coinvolgere le "persone" e a farle parlare del loro rapporto con la salute in generale e anche delle loro storie di malattia, del loro rapporto con le strutture sanitarie.
In questo portale avrebbero spazio le associazioni dei pazienti che svolgono un ruolo spesso fondamentale di affiancamento ed educazione (ad esempio nel diabete).

Si potrebbe fare vera "promozione della salute" attraverso un linguaggio comprensibile e multi-livello.
Si potrebbero proporre percorsi educativi di prevenzione e un supporto enorme per chi ha in mente di cambiare stili di vita ma da solo non ce la fa.

Per non parlare delle "addictions" tutte quelle problematiche in cui la scarsa forza di volontà ci porta a reiterare un gesto, un'azione (come fumare o mangiare smodatamente) che giorno dopo giorno ci uccide.

Per questo sono indispensabili iniziative web 2.0 in salute e sarebbe meglio se fossero supervisionate da personale sanitario al di sopra di interessi commerciali.

Per essere onesti ci sono già iniziative in questo senso.
Abbiamo parlato proprio qualche giorno fa del riconoscimento conferito alla Azienda Sanitaria n. 8 per il suo progetto web, a livello internazionale google è già molto avanti con il suo Google Health....

Ma io avevo in mente qualcosa di diverso....

Per adesso vi segnalo questa presentazione che si riferisce ad una esperienza inglese: "Patient Opinion". Esperienza di successo non solo nei numeri ma anche nei contenuti.

May 06, 2009

Noci contro il Diabete di Tipo II

Le noci sono buone e ricche di sostanze preziose per il mantenimento della nostra salute.

Molti le evitano perchè le considerano troppo "ricche di grassi" e/o perchè sono nella lista dei 7 cibi più allergizzanti in assoluto.

Ricordiamo che lo studio European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition ha già evidenziato nelle donne la riduzione del rischio di tumore al colon associato al consumo di noci e semi (purtroppo non altrettanto nei maschi).

Ma una nuova ricerca attribuisce a questa frutta secca ulteriori proprietà terapeutiche.

Uno studio pubblicato recentemente sul Giornale Europeo di Nutrizione Clinica afferma che " il consumo di noci può essere efficace anche nel controllo metabolico della patologia diabetica"


Fonte: Tapsell LC, Batterham MJ, Teuss G, Tan S-Y, Dalton S, Quick CJ,Gillen LJ and Charlton KE. European Journal of Clinical Nutrition(2009), Long-term effects of increased dietary polyunsaturated fat from walnuts on metabolic parameters in type II diabetes

I grassi assunti con la dieta influenzano la composizione del grasso corporeo e modulano i livelli di alcuni ormoni regolatori, come la leptina el'insulina, e di parametri metabolici come il profilo lipidico e la glicemia. In particolare il consumo elevato di noci, fonte diacidi Grassi insaturi, comporta l'aumento delle concentrazioni circolanti non solo degli acidi grassi omega 3 e dell'alfa linolenico (del quale sono particolarmente ricche), ma anche del suo prodotto metabolico EPA (acido eicosapentaenoico).
Lo studio ha seguito per 1 anno 50 pazienti sovrappeso affetti da Diabete di tipo II. I pazienti sono stati divisi in due gruppi e trattati con una dieta ipolipidica finalizzata al controllo del peso, con o senza l'aggiunta di 30 grammi di noci al giorno. In entrambi i gruppi sono stati rilevati, già dopo soli 3 mesi di dieta, un modesto calo ponderale ed il miglioramento dei parametri clinici. Tuttavia solo la supplementazione con le noci e' stata associata a maggiori concentrazioni circolanti, di acidi grassi polinsaturi e a ridotti valori di insulina a digiuno.

Per maggiori informazioni sulle Noci e sulle loro caratteristiche nutrizionali visita la pagina (in italiano) dell'European Food Information Council

CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI PER 100 Grammi di noci sgusciate (gheriglio)
Kcalorie 582- 650
Carboidrati 4-6 g
Proteine 10,5 -15 g
Grassi 57,7 -63 g

Il consumo di noci è sconsigliato in tutti casi in cui si può sospettare una intolleranza o si presentano fenomeni allergici anche esclusivamente respiratori.
Non è consigliata neppure nei pazienti affetti da morbo di Chron o altre malattie infiammatorie croniche dell'intestino.

April 18, 2009

I grassi polinsaturi riducono la patologia coronarica

Sostituire nella dieta parte dei grassi saturi con polinsaturi può ridurre la patologia coronarica; questo il risultato di una meta-analisi di studi che hanno coinvolto più di 340,000 persone in due continenti.
I risultati derivano da 11 studi europei ed americani su adulti e verranno pubblicati sul numero di maggio di "The American Journal of Clinical Nutrition".
I ricercatori affermano che "Sostituire parte dei grassi saturi della nostra dieta con acidi grassi poliinsaturi (acidi grassi omega-3 e omega-6) fino ad avere almeno il 5% dell'apporto calorico esercita un'azione protettva sia nei confronti degli eventi coronarici (HR 0.87, 95% CI 0.77 to 0.97) che della morte per patologia coronarica (HR 0.74, 95% CI 0.61 to 0.89), anche dopo aver aggiustato i dati per fattori legati a differenti stili di vita".
La semplice riduzione dell'apporto in grassi con sostituzione delle calorie equivalenti in carboidrati ha invece aumentato il rischio.
Fonti:
American Journal of Clinical Nutrition:
Jakobsen MU, et al "Major types of dietary fat and risk of coronary heart disease: a pooled analysis of 11 cohort studies" Am J Clin Nutr 2009; 89: 1425-32.
American Journal of Clinical Nutrition:
Katan MB "Omega-6 polyunsaturated fatty acids and coronary heart disease" Am J Clin Nutr
2009; 89: 1283-84.

October 30, 2008

Hdl Colesterolo migliore predittore di eventi cardio vascolari


Per la maggior parte di noi esiste solo "il colesterolo" per altri un colesterolo buono (HDL) ed uno cattivo (LDL). Ma si tratta di semplificazioni.... In realtà quello che viene misurato nel sangue quando facciamo le analisi non è il colesterolo ma le lipoproteine che lo trasportano in giro per il corpo. Queste lipoproteine, tra l'altro non fanno solo quello, ma sono implicate in tantissime funzioni fisiologiche tra cui la modulazione dei processi infiammatori e della coagulazione.



La novità è che esiste una correlazione molto stretta tra il valore di HDL nel sangue è rischio cardio vascolare. L'HDL-C si è dimostrato fattore predittivo indipendente da altri fattori come età sesso o fumo.
Per un incremento del 1% di HDL-C si è osservata una riduzione dell'incidenza di malattie cardiovascolari in entrambe i sessi, più rilevante nelle femmine (- 2%) rispetto ai maschi (- 1%).

Questo risultato emerge dalla carta del rischio sulla popolazione italiana redatta da:

Menotti A. et al An Italian Chart for Cardiovascular Risk Estimate Including High-Density Lipoprotein-Cholesterol Dis Manage Health Outcomes 2008;16:183-97

e rappresenta una novità assoluta.
Quello che ci appare importante sottolineare ancora una volta è che per ridurre gli eventi non è tanto importante abbassare il colesterolo quanto agire sui mediatori cellulari dei processi infiammatori.
Questo spiegherebbe perchè le statine riducono la mortalità (elevando le Hdl) ed un'azione aggressiva sulla produzione di colesterolo non porti ad una ulteriore diminuzione del rischio.

La ricerca attuale è sempre piu orientata a studiare i meccanismi di mediazione cellulare dei segnali infiammatori (Kinasi e alcune lipoproteine del colesterolo HDL) ed il loro ruolo in molte patologie cronico degenerative non solo cardiache.
Vi suggerisco la lettura di questo importante articolo su HDL e Sindrome dell'intestino Irritabile (Irritable Bowel Syndrome).

Nell'abstract si legge che: "la frazione HDL contiene diverse proteine inmplicate nella cascata del complemento, come anche una serie di inibitori delle proteasi, ciò supporta il concetto che le HDL giocano un ruolo importante nell'immunità innata e nella regolazione della cascata proteolitica del processo infiammatorio e della coagulazione. La produzione delle HDL appare alterata nei pazienti coronaropatici. La proteomica delle HDL è allo stadio infantile ma promette di svelare i rapporti tra HDL e aterosclerosi e le sue complicazioni"
Bibliografia "HDL proteomics: pot of gold or Pandora’s box?" Muredach P. Reilly1 and Alan R. Tall2 Journal of Clinical Investigations