Dopo anni di navigazione ci siamo ormai abituati ai menu a tendina con la lista di risposte, generata dai motori di ricerca.
Passiamo da una ricerca all’altra o ci spostiamo tra i link facendo appunto “browsing”.
Ma adesso i motori di ricerca si trovano davanti ad una nuova sfida:
1) gestire i contenuti forniti dagli utenti;
2) “seguire il filo” sottile e impalpabile che collega oggetti di natura diversa (suoni, immagini, testo, animazioni)
La soluzione sembra a portata di mano e già intravediamo le modalità di navigazione del futuro recente.
Dal punto di vista hardware potremo passare da un oggetto all’altro con un approccio più tattile attraverso i nuovi dispositivi di puntamento 3D.
Sarà più facile e intuitivo acchiappare e posare piuttosto che cliccare ed evidenziare. Vediamo già i prototipi soprattutto nel campo dell’intrattenimento (vedi Wii).
Dal punto di vista delle interfacce utente già adesso, senza accorgercene, ci troviamo a seguire percorsi che sono generati tenendo conto dei TAG forniti dall’utente.
Un esempio è del.icio.us, un famoso sito nato esclusivamente per memorizzare e “taggare” (ormai si dice così) i siti preferiti. Chiunque può accedere e sfruttare questo archivio “sociale” di siti già taggati in maniera certosina e spostarsi dall’uno all’altro con un risultato diverso da quello che si avrebbe usando ricerche sequenziali.
Questa preziosa opera di collegamento tra pillole di informazione è già usato commercialmente da siti come Amazon che propone addirittura Image’s clouds (nuvole di oggetti).
Un po’ meno evoluto ma comunque update il sito 2Spaghi che propone “Tag clouds” fatte di parole.
Intravediamo così il nostro navigare fra 2 anni, tra “nuvole” di Tag (letteralmente etichette) costituite da oggetti multimediali in gran parte generatti da utenti.Possiamo azzardare un nome per questo nuovo browsing…. lo chiameremo CLOUDING!!
Passiamo da una ricerca all’altra o ci spostiamo tra i link facendo appunto “browsing”.
Ma adesso i motori di ricerca si trovano davanti ad una nuova sfida:
1) gestire i contenuti forniti dagli utenti;
2) “seguire il filo” sottile e impalpabile che collega oggetti di natura diversa (suoni, immagini, testo, animazioni)
La soluzione sembra a portata di mano e già intravediamo le modalità di navigazione del futuro recente.
Dal punto di vista hardware potremo passare da un oggetto all’altro con un approccio più tattile attraverso i nuovi dispositivi di puntamento 3D.
Sarà più facile e intuitivo acchiappare e posare piuttosto che cliccare ed evidenziare. Vediamo già i prototipi soprattutto nel campo dell’intrattenimento (vedi Wii).
Dal punto di vista delle interfacce utente già adesso, senza accorgercene, ci troviamo a seguire percorsi che sono generati tenendo conto dei TAG forniti dall’utente.
Un esempio è del.icio.us, un famoso sito nato esclusivamente per memorizzare e “taggare” (ormai si dice così) i siti preferiti. Chiunque può accedere e sfruttare questo archivio “sociale” di siti già taggati in maniera certosina e spostarsi dall’uno all’altro con un risultato diverso da quello che si avrebbe usando ricerche sequenziali.
Questa preziosa opera di collegamento tra pillole di informazione è già usato commercialmente da siti come Amazon che propone addirittura Image’s clouds (nuvole di oggetti).
Un po’ meno evoluto ma comunque update il sito 2Spaghi che propone “Tag clouds” fatte di parole.
Intravediamo così il nostro navigare fra 2 anni, tra “nuvole” di Tag (letteralmente etichette) costituite da oggetti multimediali in gran parte generatti da utenti.Possiamo azzardare un nome per questo nuovo browsing…. lo chiameremo CLOUDING!!
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