November 01, 2008

Marketing dei Probiotici

I probiotici questi sconosciuti. Avrei dovuto intitolare così questo articolo. Infatti a fronte di milioni di confezioni vendute ogni mese di questi prodotti considerati "integratori alimentari" e non necessitanti di ricetta medica c'è una diffusa ignoranza sull'argomento.

Nell'immagine i villi intestinali, un ecosistema complesso dove vivono centinaia di micro organismi diversi

Vorremmo contribuire a fare un pò di luce sull'argomento parlando descrivendo il mercato dei probiotici e fornendo alcune considerazioni sul loro uso:

Numerosi lavori scientifici hanno dimostrato l'efficacia clinica di alcuni ceppi probiotici nel trattamento di patologie intestinali come coliti allergie e pseudo allergie alimentari, diverticoliti e morbo di Chron.Il tratto gastro-intestinale è un ecosistema complesso che ospita decine, se non centinaia di organismi diversi, con esigenze nutrizionali diverse. La nostra alimentazione quotidiana condiziona lo sviluppo di questo ecosistema promuovendo una popolazione di tipo anaerobia o una popolazione aerobia, batteri “innocui” o addirittura favorevoli al mantenimento di una condizione di salute oppure altri decisamente patogeni.
Anche lieviti e funghi sono normalmente presenti nel nostro intestino ma diventano causa di problemi e addirittura patologie quando prendono il sopravvento su quelli “buoni”.
E’ il caso di una terapia con antibiotici, magari aggressiva e prolungata.
In questo caso batteri come i Clostridi e miceti come la Candida possono prendere il sopravvento sugli altri e scatenare una parassitosi.
Un segnale che "qualcosa è cambiato" nel nostro intestino e quindi nell'organismo, è il caratteristico odore forte e maleodorante delle feci, oltre al colore e consistenza modificati, il tipico gonfiore addominale che si accentua verso sera, la flatulenza eccessiva.
Questi “fastidi” nel tempo possono evolvere verso reali patologie non solo a carico del tratto gastro intestinale (colite pseudo membranosa) ma anche della pelle (dermatiti atopiche) delle articolazioni (artrite psoriasica), e del sistema nervoso.
Il concetto di intestino permeabile o “leaky gut” in Inglese vuole indicare una situazione in cui le normale barriera intestinale è alterata, le giunzioni serrate tra gli enterociti hanno ceduto e numerose sostanze non digerite o parzialmente digerite derivanti dall’alimentazione entrano nei tessuti sottoendoteliali e raggiungono il circolo sanguigno.
Ripristinare la barriera intestinale è un processo lungo e complesso che ha come fondamento la rifondazione di un ecosistema intestinale eubiotico.
Le tappe fondamentali di questo processo sono così descritte dalla medicina funzionale:
1) rimozione dalla dieta di sostanze favorenti la disbiosi(come gli zuccheri semplici nelle parassitosi da Candida o i latticini nelle intolleranze al lattosio)
2) somministrazione di probiotici per la reinoculazione della flora “normale”;
3) rimpiazzare o incrementare l’attività enzimatica con enzimi vegetali o sali biliari di origine animale;
4) aiutare la riparazione delle microlesioni dell’endotelio intestinale con un adeguato apporto di omega 3; gli omega 3 promuoveranno anche una migliore fluidità delle membrane intestinali ed una ottimale modulazione dei segnali infiammatori e immunitari;
5) sostenere il nutrimento degli enterociti con prebiotici come l’inulina e i frutto oligo saccaridi che verranno trasfomati dalla flora batterica in acidi grassi a catena corta SCFA (fonte per il 70% dell’energia degli enterociti).


In alcuni casi occorreranno settimane o mesi per vincere questa battaglia ma il premio sarà una condizione di equilibrio generale e di salute che ormai la maggior parte dei soggetti ha solo come ricordo.

Il mercato dei probiotici in Italia è fortemente influenzato dai farmacisti.
Sebbene molti medici di medicina generale e specialisti suggeriscono l’uso di probiotici da soli o in associazioni a farmaci e suggerimenti dietetici il processo finale d’acquisto è guidato dal famacista o è frutto di auto prescrizione e acquisto in supermercati e para-farmacie. l’automedicazione nel settore dei probiotici rappresenta almeno un terzo del mercato. Un elemento sconfortante è il fatto che le terapie solitamente non superano i 7 giorni, condizionando severamente il risultato terapeutico.
I consumatori andrebbero educati per comprendere che una somministrazione prolungata è indispensabile per ripristinale la normale flora batterica intestinale, specialmente in patologie come la sindrome dell’intestino irritabile IBS o le disbiosi da terapie antibiotiche.
Nell’acquisto sembra esserci una barriera psicologica di prezzo intorno ai 15 euro. I pazienti, non riconoscendo ai probiotici un grande effetto terapeutico non sono disposti a spendere più di questa cifra.
In questo caso la domanda ha condizionato l’offerta che si è adeguata proponendo confezioni per la durata di pochi giorni o tenendo basso il dosaggio dei batteri.
La barriera psicologica di prezzo è sostenuta dalle povere aspettative sui risultati, che derivano da campagne televisive dis-informanti in cui i probiotici vengono proposti a dosaggi bassissimi.
La maggior parte dei consumatori e,cosa ancor più grave, dei medici e farmacisti, ignora composizione e dosaggio dei batteri nei prodotti probiotici.
La maggior parte dei consumatori non conosce la differenza tra le differenti specie microbiche e la loro importanza relativa nel mantenimento della salute intestinale.
Molte formulazioni in commercio non dichiarano nemmeno la composizione dei loro prodotti nè il numero di batteri (CFU unità formanti colonie) per porzione.
Alcune volte sono usate miscele indeterminate di batteri (Geymonat’s Lactomaior) e/o non una parola viene spesa per definire la loro quantità (OTI’s Probioti).
Le frequenti pubblicità in televisione hanno aumentato la confusione suggerendo il concetto che bassi dosaggi di probiotici a caso posso
migliorare lo stato di salute.
La maggior parte dei consumatori non conosce la differenza tra probiotici di origine batterica e fermenti di origine fungina (lieviti) I probiotici più usati come “Enterogermina” (Bacillus clausii) and Bio Enterum (Lactobacillus sporogens), non contengono gli organismi della flora intestinale “normale” e vengono ustati in media per soli 5-7 giorni.
La maggior parte delle aziende produttrici sa bene che concentrazioni maggiori sono necessarie per un’effetto terapeutico e suggeriscono fino a 9 capsule al giorno.
Alcuni prodotti a base di probiotici contengono anche integratori come Vit B complex, Fos, Inulina. Ci sono 500 mg of L glutammine nel prodotto della Bracco “Flortec”.
In molti casi i consumatori né i farmacist non comprendono il significato di questi integratori.
Per esempio L-glutammina è un ottimo integratore per la produzione degli acidi nucleici negli enterociti, Gli eneterociti hanno un ricambio molto rapido (l’intera popolazione del colon cambia ogni 5 giorni circa).
Ma i consumatori sono più intressati agli aromi delle formulazioni e ai colori delle confezioni.
per esempio il “Lactomaior” della Geymonat ottiene molte preferenze per il suo gusto di cioccolato.
Le formulazioni da bere sono molto apprezzate proprio pechè non sanno di niente.
In conclusione i probiotici sono completamente sconosciuti, usati male e poco.
Il loro ruolo nel mantenimento della salute intestinale sarà compreso solo se ci porremo di fronte alla questione del mantenimento della Eubiosi con un approccio serio.
In tutto ciò la responsabilità è così ripartita:
- le aziende dovrebbero proporre solo preparati “decenti”;
- i medici dovrebbero aprirsi di più nei confronti della medicina funzionale e prescrivere con meno disinvoltura gli antibiotici;
- i farmacisti dovrebbero suggerire solo prodotti “decenti”;
- i consumatori dovrebbero svegliarsi un po’ e informarsi di più;la commissione di vigilanza sulla pubblicità dovrebbe impedire messaggi promozionali “ingannevoli” anche se provengono da potentissimen multinazionali dei prodotti caseari.

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