February 22, 2008

SINCRONICITA' E SISTEMI COMPLESSI


Sincronicità è un termine introdotto da Carl Gustav Jung per descrivere una connessione fra eventi, psichici e/o oggettivi che avvengono in modo sincrono, cioè nello stesso tempo, e tra i quali non vi è una relazione di causa-effetto ma una evidente comunanza di significato (Jung poi distingueva tra sincroni e sincronistici in relazione alla componente emotiva). Ogni persona ha sperimentato nella propria vita il verificarsi di eventi non causali nè casuali (Jung li chiama acausali). Questi eventi vengono etichettati normalmente come semplici coincidenze e potrebbero persino passare inosservati se non fosse ver l’elevato valore di significato soggettivo che talvolta accompagna l’evento. Risulta casuale tutto quello che pare privo di relazione significativa, laddove il significato consiste nella riconoscibilità della causa. Ma si possono riconoscere solo cause pre-conosciute, o magari precostituite, e quindi si finisce col ritenere significativo soltanto ciò che si sa già, ciò che impedisce di godere lo spettacolo del presente e di interagirvi. Il concetto di sincronicita', difficilmente accettabile in una concezione scientifica occidentale, e' particolarmente caro alle concezioni filosofiche orientali e occidentali dell’antichità. L’analisi sperimentale di questi eventi sembra impossibile perché siamo nel regno della qualità e della soggettività


SINCRONICITA'

CAUSALITA'-CASUALITA'

Elementi soggettivi

Elementi oggettivi

a-temporalità contemporaneità

Coerenza spazio temporale;

Regno della qualità

Regno della quantità

Tuttavia in natura esistono sistemi complessi dove emergono caratteristiche non spiegabili in termini di causa-effetto, come per esempio il nostro sistema immunitario o la sostanza reticolare del sistema nervoso centrale. Questi sistemi biologici rivelano talvolta interazioni non lineari; emergenza macroscopica di caratteristiche non evidenzibili microscopicamente; auto organizzazione. La sincronicità è fuori dal campo di applicazione della scienza oppure è sufficiente, per comprenderla, ampliare il nostro bagalio di conoscenze? Le strutture artificiali che più si avvicinano all'intelligenza umana sono le reti neuronali, per definizione sistemi complessi caratterizzati da:

  • elevato numero di componenti elementari;
  • ogni componente è interconnesso ad un elevato numero di altri componenti;
  • connessioni plastiche e modificabili con l'apprendimento;
  • ogni componente può effettuare semplici operazioni in autonomia
  • Oscar Bettelli afferma nel suo ebook che "Una rete neuronale si comporta come un sistema adattativo che apprende il valore opportuno da dare ai pesi delle connessioni per ottenere una rappresentazione non simbolica del mondo reale".

    Google stà mettendo a punto "Brain", l'ultima frontiera nel campo dei motori di ricerca, basato proprio sulle reti neuronali. Brain aiuterà i navigatori ad uniformarsi ai criteri di classificazione delle informazioni che permettono il funzionamento di un qualsiasi motore di ricerca, e sicuramente li aiuterà a trovare meglio quello che cercano. Ma l'intelligenza vera, quella che trova i collegamenti nascosti tra le cose, resta fuori dalla portata di qualsiasi software.

    Articolo pubblicato su "Complexlab" il 22 febbraio 2008

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