February 05, 2008

Viral Marketing, cliente soddisfatto.

A mio umile parere un esempio professionale apprezzabile di viral marketing è quello creato da Heineken per la sua birra. Esso fa leva su un grande sforzo creativo in termini di grafica e di applicativi web.
Viene data la possibilità al cliente di personalizzare un filmato che può essere poi inserito nel blog e/o sito personale generando l'effetto virale.




Viral Marketing è uno strumento (più che una strategia) di marketing avente come fine la creazione di messaggi pubblicitari che coinvolgono il pubblico e lo fanno diventare parte attiva della campagna pubblicitaria.
La nascita del fenomeno risale ai tempi della carta stampata ma il vero boom si è avuto per mezzo delle email.
Messaggi online furono creati ad hoc per invogliare i consumatori a scambiarseli, diffondendo il contenuto nel web come un virus, senza ulteriori costi di pubblicità per i creatori.
Il viral marketing moderno, rispetto all’advertising tradizionale, predilige canali multimediali quali youtube, flikr, myface, myspace in cui si possono trattare temi "difficili" utilizzando un registro più informale. Ciò consente di esercitare una maggiore presa emotiva sui clienti.
Le principali motivazioni che portano un cliente ad “adottare” un contenuto di marketing virale sono legate alla sfera emotiva, ed in particolare:
- capacità di intrattenimento del contenuto;
- rifermenti espliciti a valori umani e solidarietà;
- sensazionalità del contenuto (anche se palesemente costruito);
- volgarità (purtroppo fa sempre presa sulle menti deboli);
- identità personale e voglia di apparire.

Il caso esemplificato sopra (Heineken) appartiene all’ultima categoria; l’azienda permette al soggetto di diventare “attore principale” della campagna pubblicitaria gratificando la sua voglia di protagonismo e l’innata tendenza umana al “gioco”.
Il cuore della campagna virale è quindi soprattutto il contenuto, ma non bisogna comunque scordare che i clienti acconsentiranno a diventare canali di una azione pubblicitaria prevalentemente se conoscono il brand e non hanno una posizione ostile nei confronti del company name.

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