May 01, 2009

Calvizie, ipertrofia prostatica e cancro alla prostata: cosa hanno in comune?



Calvizie, ipertrofia prostatica e cancro alla prostata: cosa hanno in comune?

Il fatto che rispondono ad una terapia con inibitori della 5-alfa riduttasi.
Le molecole finasteride e dutasteride sono state introdotte in commercio per il trattamento dell'ipertrofia prostatica benigna (IPB); poi hanno dimostrato un'azione favorevole anche sull'alopecia androgenetica (calvizie).

Adesso lo studio REDUCE ha dimostrato per la dutasteride un'azione positiva anche sul carcinoma prostatico.
L'importante ricerca clinica ha coinvolto 8.200 uomini in 42 paesi ed ha dimostrato una riduzione del 23% dell'incidenza di cancro in pazienti ad alto rischio.
Anche la finasteride è stata testata sul carcinoma prostatico nello studio PCPT in pazienti sani (quindi in prevenzione primaria).
In questo caso i risultati positivi (riduzione del 25% dei nuovi casi di tumore) erano stati messi in ombra dal dubbio che i tumori più aggressivi con Score di Gleason più alto venissero aumentati.
Sia la finasteride che la dutasteride hanno importanti effetti collaterali sulla sfera sessuale ed in particolare possono causare riduzione della libido e impotenza (circa 5% dei pazienti in trattamento), ma la frequenza è bassa e l'effetto indesiderato cessa con la sospensione della terapia.
Lo studio REDUCE apre un dibattito importante sulle linee guida da seguire nei pazienti con biopsia positiva per carcinoma ma con rischio basso o medio.

Sicuramente il rapporto rischio/benefici del trattamento con dutasteride è favorevole nei pazienti ad alto rischio di CP.
I risultati dello studio REDUCE sono stati presentati nel corso della Conferenza AUA 2009 che si è tenuta a Chicago dal 25 al 30 Aprile scorso.

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