La domanda potrebbe sembrare stupida, ma non lo è poi tanto se la commissione europea ha faticato per trovare un accordo sulla definizione di cioccolato.
Il cioccolato è un prodotto derivato dalla pianta del cacao (Theobroma cacao) e dovrebbe contenere i seguenti ingredienti principali: pasta di cacao, burro di cacao zucchero e vaniglia. A questi ingredienti si possono aggiungere latte (nel cioccolato al latte) nocciole e altri aromi.
Il problema qualità nasce quando:
1) la pasta di cacao è assente o presente in percentuale bassissima;
2) il burro di cacao viene sostituito da altri grassi vegetali più economici per il produttore.
Il cioccolato è un prodotto derivato dalla pianta del cacao (Theobroma cacao) e dovrebbe contenere i seguenti ingredienti principali: pasta di cacao, burro di cacao zucchero e vaniglia. A questi ingredienti si possono aggiungere latte (nel cioccolato al latte) nocciole e altri aromi.
Il problema qualità nasce quando:
1) la pasta di cacao è assente o presente in percentuale bassissima;
2) il burro di cacao viene sostituito da altri grassi vegetali più economici per il produttore.
In questi casi non si dovrebbe nemmeno parlare di cioccolato ma di prodotti dolciari a base di cioccolato. Wikipedia riporta nel suo sito le definizioni ufficiali dei prodotti a base di cacao con le percentuali minime di legge. Ne riporto una soltanto, a beneficio di tutti:
Cioccolato:ottenuto da prodotti di cacao e zuccheri; presenta un tenore minimo di sostanza secca totale di cacao del 35 %, di cui non meno del 18 % di burro di cacao e non meno del 14 % di cacao secco sgrassato.
Il problema qualità del cioccolato sembra interessare pochi visto che anche i siti che si definiscono portali del cioccolato non affrontano neanche l'argomento pur fornendo migliaia di ricette ed immagini.
Pare che, almeno alla rassegna CioccolaTò dedicata al cibo degli dèi di Torino (conclusa il 2 marzo 2008) si sia parlato anche di qualità...lo credo bene altrimenti era dura tirare per 10 giorni parlando solo di packaging e ricette. Altroconsumo ha confrontato alcuni marchi di cioccolato al latte nel 2006; qualcuno suggerisce anche come riconoscere un buon cioccolato dalle qualità organolettiche.
In questa pagina la normativa sul cioccolato.
Adesso che si avvicina la pasqua e tutti romperanno le uova ricordo che il cioccolato non deve essere mai somministrato a cani e gatti perchè per loro è tossico come un veleno.
Dal punto di vista del marketing, il problema qualità del cioccolato è ritenuto rilevante da Novi, che nelle sue campagne sottolinea sempre anche l'aspetto provenienza. A me fa sempre ridere perchè il cioccolato Novi è prodotto italiano, ma non certo gli ingredienti (la pianta di cacao non cresce nel nostro paese).
L'azienda produttrice evidentemente crede molto poco nel web marketing visto che non compare nemmeno nelle prime tre pagine di ricerca in Google (è quasi come non esistere).
La Nestlè invece, con la linea Kinder, punta tutto sulle sorprese. Ho notato però che nelle campagne pubblicitarie televisive di questi giorni si accennava di sfuggita al "buon cioccolato". Nestlè ha un portale molto attraente per i bambini (Magic Kinder), con tanto di animazioni-flash, giochi e musica. Furbescamente riesce ad attirare i piccoli navigatori attraverso un richiamo contenuto nel prodotto. Lindt Italia ha un sito ben posizionato, ma povero di contenuti ed idee.
Addirittura ridicolo il tentativo di Pernigotti di proporre ai navigatori un salvaschermo gianduiotto..(no comment)..
Visto che il cioccolato è un esempio classico di acquisto compulsivo-emotivo non pianificato, le aziende produttrici sono portate a sottovalutare le possibilità promozionali del web 2.0.
Suggeriamo un esempio di web marketing creativo sul cioccolato ideato da un'azienda norvegese.
Purtroppo il gioco interattivo proposto in rete non è tradotto nemmeno in Inglese
2 comments:
va bene guardare il mondo con occhi diversi, ma kinder è di ferrero, non di nestlè.
Magic-kinder è della Ferrero!!!
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